Quali sono state le più belle e celebri frasi di Giampiero Galeazzi? Lo storico telecronista sportivo e giornalista Rai è deceduto oggi, venerdì 12 novembre, all’età di 75 anni. Soprannominato ‘bisteccone’ per la sua mole, Galeazzi, ex atleta di grande livello (è stato un canottiere) per anni ha prestato la sua voce alle telecronache di grandissime imprese sportive, soprattutto alle Olimpiadi.
È morto Giampiero Galeazzi: le più belle e celebri frasi di Bisteccone
Di seguito una selezione delle più belle frasi e citazioni di Giampiero Galeazzi
- “Il tie-break è come una roulotte!”
- “Mio padre è stato campione di canottaggio. Vinse gli europei nel 1932, nel due senza. Poi continuò facendo l’allenatore alla Tevere Remo e poi alla Canottieri Roma. Per cercare di curare un braccio che mi era rimasto bloccato dopo un incidente mi fece fare canoa. E così divenni un fiumarolo. Stavo sempre in riva al Tevere. Ho imparato anche a nuotare, nel Tevere.”
- “Abbiamo apertuto il collegamento.”
- “Nel canottaggio bisogna essere un po’ ballerine e un po’ boscaioli.”
- “È amico di tutti i nuovi direttori, ma lo fa con molta classe. Lui è un signore. Li conosce tutti. È abilissimo, io non sarei capace. È sempre gentile con tutti. Io lo frequento, è uno sempre molto disponibile, non l’ho mai sentito parlare veramente male di nessuno. È una forma di mentalità.”
- La rivista ufficiale della Rai, il ‘Radiocorriere’, mi definì il “giornalista giullare”.
- “Io sono sempre stato aziendalista. Ma quando ho smesso di fare ‘Domenica In’ mi sentivo un po’ spaesato. In redazione non avevo ‘na stanza, ‘na sedia, ‘na scrivania. Mi avevano messo da parte. Era la vendetta del sistema.”
- “Il campionato è finito, ma gli esami non finiscono mai. Come diceva Totò.”
- “Borg ha fatto un rovescio che sembrava una bomba al Nepal.”
- “- Galeazzi: Io appartengo a quella categoria di persone che per il gusto della verità o della battuta spesso fanno casino.
– Giornalista: Come Magalli?
– Galeazzi: Lui è ancora più cattivo perché è piccolo. Io gioco al cattivo. Lui è cattivo.”
È morto Giampiero Galeazzi: aveva 75 anni
Lo storico telecronista sportivo e giornalista Rai è deceduto oggi, venerdì 12 novembre. Aveva 75 anni ed era malato da tempo di diabete. L’ultima sua apparizione televisiva risale a tre anni fa a Domenica In. Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi in gioventù, dopo la laurea in economia era diventato professionista di canottaggio, vincendo il campionato italiano del singolo nel 1967. Poi è entrato in Rai come giornalista sportivo prima alla radio e poi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport.
Di lui si ricordano le telecronache degli eventi sportivi come la mitica medaglia d’oro dei fratelli Abbagnale a Seul nel 1988. Negli Anni Ottanta fu anche inviato della Ds per gli incontri più importanti della Serie A. Dal 1992 al 1999 ha condotto 90esimo minuto e ha partecipato alla conduzione del festival di Sanremo del 1996 con Pippo Baudo. Nel 2010 e nel 2012 ha partecipato a Notti Mondiali e Notti Europee, entrambe trasmissioni Rai.
Com’è morto Giampiero Galeazzi: la malattia
In passato si pensò che Giampiero Galeazzi fosse affetto dal morbo di Parkinson. L’ex conduttore di Novantesimo Minuto smentì seccamente le voci che lo davano malato di Parkinson, ribadendo che la sua patologia è esclusivamente diabetica.
Il dolore sui social
La notizia della scomparsa di Galeazzi è stata lanciata su Twitter da alcuni colleghi, in primis il direttore del Tg5 Clemente Mimun. «Addio Giampiero rip», ha twittato Mimun. Galeazzi era malato da tempo.