È morto il filosofo Gianni Vattimo, aveva 87 anni. Il suo assistente e compagno Simone Caminada ha comunicato a Repubblica la notizia del decesso.
Morto Gianni Vattimo, il filosofo torinese aveva 87 anni
È morto nella serata di mercoledì, a Torino, il filosofo Gianni Vattimo. A dare la notizia a Repubblica è stato Simone Caminada, compagno del filosofo negli ultimi anni di vita.
Vattimo, nato a Torino il 4 gennaio 1936, è stato un influente filosofo e politico italiano. Professore all’Università degli studi di Torino, il suo lavoro è conosciuto a livello internazionale per aver sviluppato il concetto di “pensiero debole”, una critica alla metafisica tradizionale. Fortemente influenzato da Nietzsche, Heidegger e Gadamer, ha reinterpretato la postmodernità come una “liberazione” dalla metafisica totalizzante. Oltre alla sua carriera accademica, Vattimo è stato membro del Parlamento europeo, contribuendo attivamente alla politica italiana e europea.
L’autore ha segnato la scena filosofica con una serie di opere importanti. “La fine della modernità”, pubblicata nel 1985, esamina il superamento della razionalità moderna e l’emergere della postmodernità. Insieme a Pier Aldo Rovatti, nel 1983, ha presentato “Il pensiero debole”, un’opera che introduce il concetto omonimo come critica alle fondamenta metafisiche. Non ha trascurato temi come religione e fede, come dimostra in “Credere di credere”, dove propone un “cristianesimo debole” per l’epoca postmoderna. “Dopo la cristianità”, invece, approfondisce il rapporto tra postmodernità e religione, evidenziando le trasformazioni della fede nel contesto attuale.