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È morto Giorgio Napolitano, i messaggi di cordoglio della politica

Lutto nel mondo della politica, nella serata odierna, 22 settembre, è morto Giorgio Napolitano. Il politico italiano e Presidente emerito della Repubblica Italiana è scomparso all’età di 98 anni dopo che, negli scorsi giorni, le sue condizioni di salute si erano aggravate. Intorno alle 19:45 si è spento presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma.

È morto Giorgio Napolitano, i messaggi di cordoglio della politica

Il Presidente emerito della Repubblica Italiana, originario di Napoli, è scomparso all’età di 98 anni (compiuti il 29 giugno scorso) dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate. Da tempo l’ex capo dello Stato presentava un quadro clinico particolarmente complesso.

Sono tanti i messaggi di cordoglio diffusi sui vari social media dopo aver appreso la notizia della scomparsa dell’ex capo dello Stato: “Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro. La sua morte mi addolora profondamente” e “rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”. Lo scrive in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.“Nella vita di Giorgio Napolitano – scrive ancora – si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze. Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa”. 

Anche il Papa, con cui aveva un ottimo rapporto, lo ricorda così: “La sua morte ha suscitato in me sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonchè vivo interesse per le sorti delle nazioni”. “Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui – ricorda il Papa in un telegramma alla moglie Clio Bittoni – durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune”.

Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, esprime cordoglio, a nome del Governo italiano, per la scomparsa di Giorgio Napolitano. “Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze. 

L’operazione del 2022

Il 21 maggio dell’anno scorso, Napolitano era stato operato all’addome e ricoverato nel reparto di chirurgia generale e trapianti per nove giorni all’ospedale Spallanzani di Roma. Il decorso post operatorio era stato regolare e, dimesso, aveva proseguito la terapia riabilitativa a casa.

Chi era Giorgio Napolitano

Nato a Napoli il 29 giugno del 1925 è stato un politico italiano e presidente emerito della Repubblica Italiana. È stato l’11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato.

In precedenza era stato presidente della Camera nell’XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell’interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.

È il primo capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano, e il terzo napoletano dopo De Nicola e Leone. Il 20 aprile 2013 fu rieletto alla presidenza, divenendo il primo presidente della Repubblica italiana a essere eletto per un secondo mandato, oltre che il più anziano al momento dell’elezione nella storia repubblicana. È stato anche il più anziano capo di Stato d’Europa, nonché terzo al mondo, preceduto solamente dal presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Mugabe e da re Abd Allah dell’Arabia Saudita.

Come capo dello Stato ha conferito l’incarico a cinque presidenti del Consiglio dei ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-2016); cinque giudici della Corte costituzionale (Paolo Grossi nel 2009, Marta Cartabia nel 2011, Giuliano Amato nel 2013 e, infine, Daria de Pretis e Nicolò Zanon nel 2014); cinque senatori a vita (lo stesso Mario Monti il 9 novembre 2011, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado il 30 agosto 2013). In quanto presidente emerito della Repubblica, gli competeva di diritto la carica di senatore a vita.

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