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Morto Mikhail Gorbachev, aveva 91 anni

È morto a 91 anni Mikhail Gorbachev. L’ex Presidente dell’Unione sovietica, e segretario del Partito Comunista,  Mikhail Gorbaciov, è stato ricoverato in ospedale. Era ricoverato in dialisi.

Morto Mikhail Gorbachev, aveva 91 anni

Gorbaciov fu un protagonista assoluto della scena mondiale alla fine degli anni ’80 del novecento, determinante nella fine della guerra fredda e nella caduta del muro di Berlino. Gorbaciov ha cercato di modernizzare l’economia e di liberalizzare la società attraverso le sue politiche tipiche della perestrojka e della glasnost . Ha anche migliorato le relazioni con l’Occidente e ha firmato accordi di controllo degli armamenti con gli Stati Uniti. Ma fu anche sotto il suo mandato che il blocco sovietico, e in seguito la stessa URSS, crollarono.

Ebbe anche un sincero ed intenso rapporto con Papa Wojtyla di cui ha detto in occasione dei 100 anni della nascita del Papa: «Penso di poter dire con buona ragione: durante quegli anni siamo diventati amici“.

Com’è morto Mikhail Gorbachev

Il comunicato è stato diffuso dalla TASS: “Questa notte, dopo una grave e prolungata malattia, Mikhail Sergeyevich Gorbaciov è morto”.


Le frasi più significative di Gorbacev


La malattia

La notizia delle difficili condizioni di salute di Gorbaciov era già stata data a marzo di quest’anno da Dmitry Muratov, redattore capo del giornale russo libero e indipendente Novaya Gazeta, il periodico che è sempre stato preso di mira dalla censura di Mosca a causa delle sue inchieste. In una intervista aveva rivelato:

“Ho visitato Gorbaciov in ospedale. Ha compiuto da poco 91 anni e non sta bene, ma mi ha confermato che bisogna fare quanto possibile per fermare la minaccia di una guerra nucleare”.

L’ex presidente sovietico aveva subito un intervento chirurgico nel 2016, durante il quale gli era stato anche installato un pacemaker al cuore. Sempre in quell’anno, l’ex leader sovietico aveva asserito di vergognarsi dell’azione politica intrapresa dall’attuale presidente russo Vladimir Putin e dall’allora premier Dmitri Medvedev, che si è reso in ultimo protagonista di vere e proprie minacce all’Occidente.

Nel 1990 il premio Nobel per la Pace

Mikhail Gorbaciov aveva in quella occasione denunciato l’arbitrio praticato da Putin con il sostegno di certi ambienti oscuri:

“Le elezioni in Russia dal 1990 sono meno libere rispetto all’epoca sovietica, ed è inammissibile il dominio dei servizi di sicurezza nello Stato”.

Si devono a Gorbaciov alcune riforme, in campo sia economico che sociale, che hanno portato negli anni a una continua apertura dell’Urss verso i Paesi occidentali e, allo stesso tempo, al dissolversi dell’impero comunista sovietico. Il suo operato è stato sintetizzato con i termini glasnost, trasparenza, liberalizzazioni, e perestrojka , ovvero ricostruzione. I suoi nuovi princìpi strategici portarono alla fine della guerra fredda, andando a fermare la corsa agli armamenti tra USA e URSS e diminuendo moltissimo il rischio di un conflitto nucleare. Per il suo lavoro, nel 1990 Gorbaciov ricevette il premio Nobel per la Pace.

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