Mino Raiola ricoverato in ospedale: come sta il procuratore sportivo

Era già stato ricoverato al San Raffaele di Milano

Mino Raiola non è morto. Nella giornata di oggi si era diffusa la notizia della scomparsa del procuratore di alcuni dei più grandi campioni del mondo del calcio. A gennaio si erano diffuse voci su un suo ricovero d’urgenza al San Raffaele di Milano, smentite poi dal suo entourage con un comunicato: “Mino Raiola è stato sottoposto a controlli medici ordinari con necessità di anestesia. Si tratta di controlli programmati, non c’è stato nessun intervento d’urgenza“.

Come sta e chi è Mino Raiola

Nasce a Nocera Inferiore il 4 novembre 1967, ma all’età di un anno si trasferisce in Olanda, ad Haarlem, con la famiglia. Il padre decide di dedicarsi alla ristorazione e lui sceglie di aiutare i genitori facendo il cameriere. Impara sette lingue: olandese, inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese e italiano. Per il lavoro come cameriere viene soprannominato “il pizzaiolo”, fino a quando un giorno ammette ridendo di “non aver mai fatto una pizza” in vita sua. La passione per il calcio lo porta, a 20 anni, a diventare responsabile del settore giovanile dell’Haarlem, per poi ricoprire la carica di direttore sportivo del club olandese. Dopo aver fondato la sua società, inizia a curare gli interessi dei calciatori: da Ibrahimovic Donnarumma, a Balotelli Pogba, passando per Verratti, de Ligt, de Vrij e Haaland e tanti ancora, anche giovani talenti in giro per l’Europa.

La smentita

“Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”. Così Alberto Zangrillo, primario


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