Cronaca

Morto per recuperare il cellulare, la fidanzata Sara Bragante: “Non volevo arrampicarmi, soffro di vertigini. Ma lui ha insistito”

Morto per recuperare il cellulare, a parlare è Sara Bragante, la fidanzata di Andrea Mazzetto, l’imprenditore trentenne che sabato precipitato nel vuoto durante un’escursione sull’altopiano di Asiago. “Stavamo insieme da sei mesi, Andrea era splendido, l’unico che mi ha sempre rispettata. Presto saremmo andati a convivere, voleva due bambini”. Spiega la ragazza in una intervistata dal Corriere della Sera, il legame con partner.

Morto per recuperare il cellulare,  parla la fidanzata Sara Bragante

“Sabato mattina siamo partiti per una breve escursione fino all’Altar Knotto (sperone di roccia a forma di altare). Alla fine del sentiero c’è una breve ferrata, e quando siamo arrivati ai piedi del masso ha deciso di salirci. Lo faceva sempre: ad Andrea piaceva arrampicarsi». Non a Sara, che soffre di vertigini. La sprona a salire quel giorno: «Dalla cima ha insistito perché lo raggiungessi, anche se non volevo. Mi sono lasciata convincere e da lassù abbiamo scattato alcune foto. Poi mi ha chiesto di mettermi in posa sul ciglio del masso”.

Il momento in cui è caduto il cellulare

“Dopo aver scattato la foto si è avvicinato per mostrarmela: ero pallida in volto. Le gambe mi tremavano, e in quel momento ho avuto un giramento di testa per le vertigini: ho rischiato di perdere l’equilibrio e Andrea mi ha afferrato la mano lasciando cadere il telefonino che è finito di sotto, tra i cespugli”. Ha deciso di recuperarlo perché lì c’era tutto il suo lavoro: le fatture, i documenti dell’azienda.