Cronaca

Sinisa Mihajlovic ci lascia un’eredità unica: il coraggio di lottare sempre

Quella lasciataci da Sinisa Mihajlovic è una grandissima eredità: il coraggio e la tenacia nel lottare, sempre, davanti a qualsiasi ostacolo. L’ex calciatore ed allenatore serbo è morto venerdì 16 dicembre 2022, all’età di 53 anni. Una lunga battaglia con la leucemia lo ha strappato all’affetto della sua famiglia e a tutti coloro i quali ne avevano apprezzato le doti, da sportivo prima e da uomo poi.


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Sinisa Mihajlovic

L’eredità lasciataci da Sinisa Mihajlovic

Ma del resto, in certi situazioni, le cose vanno di pari passo. Era proprio il caso di Sinisa Mihajlovic, che in campo si faceva apprezzare non solo per il suo sinistro potente e preciso con cui ha messo a segno oltre sessanta gol in carriera (non male per uno che di mestiere non faceva l’attaccante). Era impossibile non notare, e apprezzare, il suo temperamento, dote che a volte lo ha fatto apparire poco ortodosso e fuori dalle righe. Ma il carattere è così: prendere o lasciare e Sinisa non conosceva mezze misure. Amarlo o odiarlo, in campo. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, il mondo del calcio ha conosciuto anche il Mihajlovic allenatore e uomo.

Da tecnico ha seduto sulle panchine di Bologna, Catania, Fiorentina, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino e Sporting Lisbona, prima dell’ultima avventura alla guida del Bologna, terminata pochi mesi fa con un esonero inatteso e che fece discutere.

La lotta con la leucemia, la famiglia e l’esonero

Già, perché nessuno si sarebbe aspettato l’allontanamento di un allenatore che non aveva mai abbandonato la squadra, anche quando nel luglio del 2019, in conferenza stampa, annunciò di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta che lo costrinse a sottoporsi a cure immediate. Negli ultimi tre anni ha lottato come un guerriero, proprio come faceva in campo. Ha perso chili e forza fisica, ma non il sorriso e l’ironia, dote che ha sempre mostrato nelle conferenze stampa.


Chi è ospite Festival Sanremo Siniša Mihajlović
Sinisa Mihajlovic

L’anno scorso, ad esempio, ha provato la gioia di diventare nonno di una bambina,  nata dalla relazione tra la figlia Virginia e il calciatore Alessandro Vogliacco. Il 17 novembre dello stesso anno, il comune di Bologna gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Lo scorso 26 marzo, poi, un altro terribile annuncio: l’inizio di un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia che l’aveva colpito due anni e mezzo prima. Da giorni circolava una certa preoccupazione per le sue condizioni di salute, fino alla notizia del decesso. Un dolore immenso, accompagnato da tanta gratitudine per quello che Sinisa lascia a tutti noi, un’eredità pesantissima. Nella vita si ha il dovere di lottare, fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo istante. E Miha l’ha fatto.

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