Nella tarda serata di venerdì 6 novembre, è morto Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh. L’Italia è sotto shock per la notizia, con lui vola via una generazione di successi e di emozioni.
Aveva 72 anni e non aveva figli, ma aveva sposato il 12 settembre 2017, nel giorno del suo sessantanovesimo compleanno, la compagna Tiziana Giardoni. A rendere nota la notizia, con un tweet è stato Bobo Craxi.
La sua avventura con i Pooh iniziò l’8 settembre del 1971, il resto è storia. Nel giorno della sua scomparsa, ricordiamo tutte le canzoni più belle scritte nella lunga carriera con i Pooh.
Addio a Stefano D’Orazio, tutte le canzoni più belle scritte con i Pooh
La sua avventura con i compagni di viaggio Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli, cominciò nel 1971 quando entrò al posto del batterista Valerio Negrini.
Dal 1975 si affianca a Valerio Negrini come paroliere, in quanto firma il testo di Eleonora mia madre, inclusa nell’lp Un po’ del nostro tempo migliore e, nel successivo Forse ancora poesia, firma il testo di Peter jr. La prima esperienza come cantante solista su disco l’ha invece con il brano Fare, sfare, dire, indovinare del 1976, incluso nell’album Poohlover (il primo prodotto dopo la collaborazione con Lucariello); nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali, utilizzando spesso il falsetto nell’armonizzazione a quattro voci dei brani. In questo album oltre a scrivere il testo della canzone sopra citata, scrive anche Storia di una lacrima.
L’anno successivo scrive il testo di Che ne fai di te, inclusa nell’album Rotolando respirando, mentre l’anno seguente scrive i testi delle canzoni Pronto, buongiorno è la sveglia e La leggenda di Mautoa, entrambe incluse nell’album Boomerang; nel 1979 scrive i testi delle canzoni Rubiamo un’isola e Così ti vorrei, per l’album Viva.
A partire dal 1981, con Buona fortuna, da lui scritta per l’omonimo album insieme a Lascia che sia, propone agli altri membri dei Pooh di cantare in ogni disco almeno un pezzo a quattro voci alternate; in questo modo s’interrompe il consolidato uso di lasciare le parti vocali soliste al duo Facchinetti-Battaglia; di conseguenza, l’anno successivo è la volta di Anni senza fiato, lato b del singolo omonimo. D’Orazio cura anche parte dell’area manageriale dei Pooh, e nel 1983 fonda l’etichetta First.
Quello stesso anno interpreta, sempre con gli altri tre, il brano Tropico del nord, da lui scritta insieme a Lettera da Berlino Est, contenuta nell’album omonimo; inoltre lo stesso anno interpreta la cover Happy Christmas (War is Over), sempre con gli altri tre.
L’anno successivo interpreta La mia donna e Il giorno prima, entrambe inserite nell’album Aloha ed entrambe cantate a quattro voci alternate; inoltre per lo stesso album scrive i testi di Stella del sud e Canzone per Lilli.
Nel 1985 scrive e interpreta il brano Se c’è un posto nel tuo cuore, incluso nell’album Asia non Asia, che rimarrà negli anni la canzone più significativa di questo disco e che viene puntualmente riproposta live: si tratta della prima canzone dei Pooh, tra quelle registrate in studio, interpretata interamente da Stefano.
Questo brano venne utilizzato anche come sigla de Il processo del lunedì; inoltre in quello stesso album interpreta Per noi che partiamo, della quale scrive anche il testo, e Per chi merita di più, entrambe cantate a quattro voci alternate.
L’anno successivo, nell’album del ventennale, Giorni infiniti, scrive i testi di Amore e dintorni e Goodbye, brano che i Pooh interpretano a quattro voci alternate; sul finire dell’anno viene pubblicata la canzone Forse Natale, interpretata a quattro voci alternate, della quale scrive il testo.
La canzone, per la verità, era stata registrata nel dicembre 1985, a Sidney, nel corso del tour promozionale dell’album Asia non Asia, ma i Pooh decisero di tenerla nascosta per otto mesi.
Nell’album Il colore dei pensieri del 1987, interpreta la canzone Tu dov’eri, insieme agli altri tre, e le strofe della canzone Non sei lei (il ritornello lo canta Roby), e scrive i testi di Io sto con te e Siamo ancora sulla strada, mentre nel 1988, nell’album Oasi, interpreta il brano Io da solo, con gli altri tre, e inoltre scrive e interpreta interamente e senza il supporto dei cori la canzone autobiografica La ragazza con gli occhi di sole; a partire da questo album, in ogni successivo lavoro ci sarà almeno una canzone interpretata interamente da lui; inoltre per questo album scrive il testo di Che vuoi che sia.
Due anni dopo interpreta le canzoni Uomini soli, Donne italiane e Tu vivrai, con gli altri tre, e interamente la canzone Giulia si sposa (scritta da Negrini e Facchinetti), contenute nell’album Uomini soli; inoltre per lo stesso album scrive i testi di Napoli per noi e Non solo musica.
Due anni dopo interpreta le canzoni Il cielo è blu sopra le nuvole e In Italia si può, insieme agli altri componenti, scrive il testo e interpreta (su musica di Dodi Battaglia) 50 primavere, dedicata alle nozze d’oro dei genitori (anche questa, come La ragazza con gli occhi di sole, la interpreta senza il supporto corale degli altri tre), contenute nell’album Il cielo è blu sopra le nuvole, per il quale scrive anche i testi di Stare senza di te e La donna infinita.
Nel 1991 interpreta il brano “Dimmi di sì” tratto dall’album Un posto felice, e scritto da Roby Facchinetti.
Nell’album successivo Musicadentro, pubblicato nel 1994, scrive e interpreta A cent’anni non si sbaglia più, scrive anche il testo di Senza musica e senza parole e di E non serve che sia Natale, che interpreta con gli altri tre; l’anno successivo viene pubblicato l’unico brano della storia del gruppo scritto da tutti e quattro i componenti: si tratta dell’inedito Buonanotte ai suonatori, del quale scrive il testo e interpreta con gli altri, contenuto nel live omonimo.
La canzone, per la verità, era stata registrata nel 1987, a Zurigo, nel corso della tour promozionale dell’album Il colore dei pensieri, ma fino ad allora non era mai stata pubblicata.
mentre due anni dopo, nell’album del trentennale, Amici per sempre, la canzone che da il titolo all’album e la canzone C’è bisogno di un piccolo aiuto, da lui scritta, entrambe insieme agli altri tre; poi inizialmente propone, su una musica di Roby, un testo, dal titolo Chissà se c’è un prato là dove sei adesso, dedicato alla memoria di suo padre, da poco scomparso, e che ovviamente avrebbe dovuto interpretare; ma gli altri componenti preferirono non trattare il tema della morte quindi, oltre a stravolgere completamente il testo, diventato Innamorati sempre, innamorati mai, interpretò un’altra canzone, Le donne mi hanno detto (scritta da Valerio Negrini e Roby Facchinetti); inoltre per il medesimo album scrive i testi di La donna del mio amico e Cercando di te.
Nel 1997 scrive il testo e interpreta la canzone Brava la vita, contenuta nella raccolta The Best of Pooh, insieme agli altri componenti del gruppo.
Nel 1998 i Pooh pubblicarono un album in cui riarrangiarono e reinterpretarono le loro canzoni delle origini, dal titolo Un minuto prima dell’alba, che altro non era che il primo cd del cofanetto celebrativo Poohbook; in questo album Stefano interpretò la canzone La solita storia, originariamente interpretata da Negrini, e che era contenuta nel loro album d’esordio Per quelli come noi del 1966; l’anno successivo Stefano interpreta le canzoni Se balla da sola e 20.000 leghe sopra i cieli (della quale scrive anche il testo), insieme agli altri tre e scrive e interpreta la canzone pop-dance Dimmi di si, che è tuttora la canzone di maggior successo dell’album Un posto felice; inoltre per il medesimo album scrive i testi di Mi manchi, Quando lui ti chiederà di me, Io ti aspetterò e Eravamo ragazzi.
L’anno successivo ha l’onore di aprire l’album Cento di queste vite, con la canzone Un grande amore (scritta da Valerio Negrini e Roby Facchinetti), anch’essa canzone pop-dance, che nel testo e nella melodia è l’ideale seguito della precedente Dimmi di sì; inoltre interpreta la canzone I respiri del mondo, insieme agli altri membri del gruppo; inoltre per il medesimo album scrive i testi di Non dimenticarti di me, Stai con me, Ti sposerei domani, Io ti vorrei di più, Buona fortuna e buon viaggio e L’altra faccia dell’amore.
Nel 2001 scrive il testo della canzone E arrivi tu, contenuta nella raccolta Best of the Best. Scrive poi la maggior parte dei testi del musical Pinocchio del gruppo, nel cui concept-album interpreta le canzoni Gatto & Volpe S.p.A. (in coppia con Red), Che tempi bui (in coppia con Dodi), delle quali scrive anche i testi, e Galleggiando; inoltre scrive i testi di Vita, Il paese dei balocchi, Voglio andare via e Un vero amico.
Due anni dopo, nell’album Ascolta, interpreta ben quattro brani: Capita quando capita, insieme agli altri, e, per l’unica volta nella discografia del gruppo, interpreta interamente due brani: Per dimenticare te e Dove sono gli altri tre, oltre a interpretare i finali dei ritornelli di La donna di cuori (canzone cantata all’unisono); per questo album, oltre a Capita quando capita, La donna di cuori e Dove sono gli altri tre, scrive anche i testi di Vivi, Cosa sarà di noi, Io e te e 335 – La posta del cuore.
L’anno successivo, nella raccolta La grande festa, scrive il testo e interpreta la canzone Destini, con gli altri componenti del gruppo, mentre nel 2006 interpreta il ritornello finale della canzone L’amore costa, uno dei due inediti inseriti nei due live Noi con voi e Noi con voi – Versione integrale, rispettivamente del 2006 e 2007.
La sua ultima canzone cantata interamente da solo risale all’album di “cover” Beat ReGeneration del 2008, nel quale interpreta la canzone Un ragazzo di strada (canzone già cantata dai Brogues, col titolo I Ain’t No Miracle Worker, poi cantata da I Corvi), la canzone Gioco di bimba, con gli altri componenti del gruppo.
“Rinascerò, rinascerai” l’inno di speranza contro il covid
Si tratta di un vero e proprio inno alla forza e di un omaggio che Roby Facchinetti ha voluto fare alla resistenza degli italiani e, più in particolare, degli abitanti di Bergamo (la sua città natale, tra le città italiane più colpite dal Coronavirus) – contro l’emergenza medica rappresentata dal virus(prima citato).
La musica di questa canzone è stata scritta da Facchinetti, mentre il testo è stato scritto da Stefano D’Orazio.
Dopo la canzone, i proventi sono stati interamente devoluti all’ospedale Papa Giovanni XXIII.