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È morto Valter Brugiolo, simbolo dello Zecchino d’oro interprete della canzone ‘Popoff’: aveva 63 anni

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Valter Brugiolo

È morto Valter Brugiolo, simbolo dello Zecchino d’oro interprete della canzone ‘Popoff‘: aveva 63 anni. Venti anni fa si sottopose a un trapianto di rene a causa di una malattia congenita.

Morto Valter Brugiolo, simbolo dello Zecchino d’Oro

Valter Brugiolo, indimenticabile interprete della canzone pubblicata nel 1967 Popoff allo Zecchino d’Oro, si è spento all’età di 63 anni. Lascia la moglie e cinque figli. A stroncarlo, secondo uanto riportato dal Resto del Carlino, una malattia molto aggressiva. Venti anni fa, subì un trapianto di rene (donatogli proprio dalla moglie).

Chi era Valter Brugiolo

Valter Brugiolo, noto anche come Walter Brugiolo, è stato un attore e cantante italiano, famoso soprattutto per la sua partecipazione allo Zecchino d’Oro. Nato il 6 giugno 1961 a Galliera, Brugiolo è diventato celebre nel 1967 quando ha vinto il concorso canoro per bambini con la canzone “Popoff”. Questa canzone è rimasta nella memoria collettiva di molte generazioni.

La canzone Popoff e il significato

Popoff è un brano musicale pubblicato nel 1967, vincitore della nona edizione dello Zecchino d’Oro. Il brano racconta la storia di un cosacco al servizio dello zar, chiamato Popoff, grasso e goffo che non riesce a marciare insieme agli cosacchi verso il fiume Don.

Il testo

Nella steppa sconfinata,
A quaranta sotto zero,
Se ne infischiano del gelo
I cosacchi dello Zar.

Col colbacco e gli stivali,
Camminando tutti in fila,
Con la neve a mezza gamba,
Vanno verso il fiume Don.

Ma Popoff
Sbuffa sbuffa e dopo un po’
Gli si affonda lo stivale
Nella neve e resta lì.

Ma Popoff
Del cosacco che cos’ha?
Ha il colbacco e gli stivali,
Ma non possono bastar.

La la la la, la la la la
La la la la, la la la…
La la la la, la la la la
La la la la, la la la…

I cosacchi lunghi e fieri,
Con i baffi volti in su,
Nella neve vanno alteri,
Ma Popoff non c’è più.

È rimasto senza fiato,
Sulla pancia accovacciato,
Che cosacco sfortunato
Questo povero Popoff.

Ma Popoff
Non si arrende e dopo un po’
Scivolando sulla pancia
Fila verso il fiume Don.

Hei Popoff,
Così proprio non si può,
Non cammina in questo modo
Un cosacco dello Zar.

La la la la, la la la la
La la la la, la la la…
La la la la, la la la la
La la la la, la la la…

I cosacchi sono stanchi,
Non si vede il fiume Don,
Con i baffi congelati
Più non vogliono marciar.

Nella steppa sconfinata
A quaranta sotto zero
Sono fermi in mezzo al gelo
I cosacchi dello Zar.

Ma Popoff
Così tondo che farà?
Rotolando nella neve
Fino al fiume arriverà.

Ma Popoff
Così tondo che farà?
Rotolando nella neve
Fino al fiume arriverà.

La la la la, la la la la
La la la la, la la la…
La la la la, la la la la
La la la la, la la la…

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