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“Mostro”: 12enne bullizzato per le cicatrici dopo l’incidente I genitori

Un ragazzino di 12 anni, originario della provincia di Verona, è stato bullizzato e chiamato “mostro” dai compagni di classe, per le sue cicatrici. Il ragazzino è solo colpevole di avere delle cicatrici, conseguenza di un incidente. I genitori, in accordo con il figlio, hanno deciso di trasferirlo in un altro istituto perché abbandonati dalla scuola.

“Mostro”, dodicenne bullizzato per le cicatrici

È stato vittima di un incidente stradale, poi vittima dei bulli ed infine vittima del silenzio degli insegnanti che avrebbero dovuto proteggerlo. Questa è la triste storia che Paolo (nome di fantasia), un ragazzo di 12 anni residente a Zimella, in provincia di Verona, sta vivendo. Dodici mesi fa, l’adolescente è stato investito da un furgone mentre era a bordo del suo monopattino. Sopravvissuto per miracolo, da quel momento la sua vita è diventata un inferno di umiliazioni e prese in giro da parte dei compagni di classe.

L’incidente

L’incidente stradale in cui il giovanissimo è stato coinvolto risale ad un anno fa. Il ragazzo è stato investito da un furgone, mentre era sul suo monopattino. A seguito del tragico evento, il ragazzo è stato sottoposto ad una serie di interventi chirurgici, al capo e al volto, che gli hanno permesso di recuperare una certa normalità. Purtroppo, i numerosi interventi gli hanno lasciato profonde e visibili cicatrici.

Bullizzato dai compagni e dagli insegnanti

Paolo, quando è rientrato a scuola, non ha incontrato dei compagni amichevoli, ma veri e propri bulli che lo hanno maltrattato. Si è scontrato con offese e insulti di ogni genere. Tra gli episodi imbarazzanti raccontati ai genitori, quello di un docente che gli avrebbe toccato la cicatrice sul volto, quasi a esaminare l’esito delle operazioni chirurgiche.

La rabbia dei genitori

“È inaccettabile che nostro figlio venga deriso e chiamato “mostro” perché è rimasto sfigurato e menomato in seguito ad un incidente stradale gravissimo”, sostengono i genitori, che hanno deciso di denunciare pubblicamente il caso di bullismo ai danni del figlio. “Più volte abbiamo segnalato la gravità della vicenda alla dirigenza scolastica (l’istituto comprensivo di Zimella n.d.r.) ma senza ottenere alcun riscontro” hanno detto al Corriere di Verona.

Da qui, la decisione di iscrivere il ragazzo in un’altra scuola, come hanno raccontato al Corriere del Veneto: “Vogliamo che ritrovi la serenità e che si senta protetto, non che pianga per le prese in giro e gli sbeffeggiamenti dei bulli”, hanno spiegato.

“È impensabile che non venga tutelato dalla scuola – e concludono, con tutta la loro profonda amarezza – ci hanno lasciati soli”.

Il caso arriva in Parlamento: interviene Flavio Tosi

La storia di Paolo è arrivata anche in Parlamento, grazie a Flavio Tosi, deputato di Forza Italia, che ha presentato una domanda alla Camera per l’apertura di un’interrogazione parlamentare, in modo da sollecitare il Ministero dell’Istruzione a inviare degli ispettori nella scuola diventata un incubo per il ragazzino.

Obiettivo dell’ispezione sarebbe quello di verificare il corretto agire del personale scolastico nell’affrontare il caso di bullismo. In caso la richiesta venisse accolta e dovessero emergere gravi lacune, “Sarebbe gravissimo e significherebbe una sconfitta per l’intero sistema scolastico”, ha riferito Tosi.

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