Cronaca

Moussa Sangare, l’assassino di Sharon Verzeni passa la prima notte in carcere sotto stretta sorveglianza: è “stanco e provato”

Moussa Sangare carcere Sharon
Moussa Sangare
Moussa Sangare carcere Sharon

Ha trascorso la sua prima notte in carcere Moussa Sangare, il 31enne reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa con quattro coltellate la notte del 30 luglio in via Castegnate, a Terno d’Isola. Il 31enne, recluso nel carcere di Bergamo, si trova da solo in cella, sotto stretta vigilanza ed è seguito dagli psicologi dell’istituto.

Moussa Sangare, l’assassino di Sharon Verzeni passa la prima notte in carcere

Questa mattina, poco dopo le 8, Moussa Sangare, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, ha sostenuto un colloquio di circa due ore con il suo avvocato Giacomo Maj.

Come riportato da Quotidiano Nazionale,  alla sua uscita dal penitenziario l’avvocato – che assiste Sangare anche nel procedimento per maltrattamenti nei confronti della madre e della sorella – è stato intercettato dai giornalisti in attesa, rilasciando qualche dichiarazione sulle condizioni dell’uomo che ha confessato di aver colpito Sharon perché voleva uccidere “una persona a caso”.

“L’ho visto stanco e provato – ha aggiunto Maj, richiesto in primis di un commento sulle condizioni di SangareNello stato d’animo che può avere una persona nella sua situazione”. L’avvocato ha ribadito che è “dispiaciuto” per le sue azioni anche se su questo fronte “non è emerso niente di nuovo rispetto a ieri”, aggiungendo di non aver “parlato con i familiari”.

La condizione psichica di Sangare: in cella è solo e chiede solo di bere

Il legale, rispondendo ad alcune domande sulla possibilità di accertamenti riguardo la condizione psichica, ha spiegato che il suo assistito è in una condizione di “di estrema fragilità”, circostanza confermata dagli inquirenti.

“Ogni valutazione è prematura – ha affermato l’avvocato – “Di certo l’aspetto di una valutazione psichiatrica merita approfondimento”. Sangare, a quanto si è potuto sapere, al momento è solo in cella. È tenuto sotto stretta vigilanza dal personale dell’istituto, ed è seguito dagli psicologi in servizio nel carcere. A quanto si è appreso, il giovane si sarebbe chiuso nel silenzio e finora avrebbe chiesto solo da bere.

 

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