Il Movimento 5 Stelle è stato scosso dall’uscita di Luigi Di Maio. Un addio che segna la storia del partito dato che il ministro napoletano aveva contribuito a portare oltre il 30% arriva alla fine della giornata più lunga per la tenuta della maggioranza e del governo.
Movimento 5 Stelle, cosa succede dopo l’uscita di Luigi Di Maio
L’ormai ex capo politico del Movimento Stelle ha parlato di “scelta sofferta” per porre fine alle “ambiguità”. Prima dell’addio, Di Mario ha assicurato che nella nuova realtà non ci sarà spazio “per odio, populismi, sovranismi, personalismi, superficialità”.
Dopo che Draghi ha incassato il sì compatto della sua maggioranza al Senato, con 219 , Di Maio ha lanciato una “operazione verità”. Pensare di “picconare” il governo per ragioni “legate alla crisi di consenso“, senza nemmeno riuscire a recuperare voti, affonda Di Maio, è da “irresponsabili“.
Il parere di Draghi
Il premier Draghi oggi ha superato la prova del voto al Senato sull’Ucraina. Intesa, dopo le comunicazioni del premier in Aula, sulla risoluzione di maggioranza. “Il governo italiano insieme ai partner Ue e G7 intende continuare a sostenere l’Ucraina come il Parlamento ci ha chiesto di fare”, ha detto il premier. L’epilogo dopo lo strappo del ministro degli Esteri con il M5s, con la raccolta di firme per formare gruppi parlamentari autonomi che si potrebbero chiamare ‘Insieme per il futuro’: pronti 50 deputati e 11 senatori. Di Battista attacca: ‘Un ignobile tradimento’.