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17 novembre 2018: nasce il movimento dei Gilet Gialli

Il Movimento dei Gilet Gialli è nato spontaneamente nel maggio del 2018 e si è diramato il 17 novembre a seguito di innumerevoli proteste avvenute nel web, affonda profondamente le sue radici all’interno dello Stato francese e si oppone alle forze neo-liberiste che – in questo secolo – controllano la politica mondiale.

Gilet Gialli, tutto ciò che c’è da sapere sul movimento di protesta spontanea nato nel 2018

Il movimento di protesta si è distinto per le manifestazioni (pacifiche e non) che hanno sempre colto nel segno, mettendo in ginocchio il governo francese e generando, conseguentemente, moltissimi allarmi tra i piani alti di Bruxelles.

Dal 17 novembre 2018 al 22 marzo 2019 sono state giornate di fuoco, dove la forza dei catarifrangenti gialli – che rifiutano si sottomettersi ai diktat UE e al potere schiacciante delle grandi major atto ad incrementare sempre di più ricchezze e potere – è riuscita a mettere in ginocchio la Francia e ha generato un numero non quantificabile di sostenitori nel resto del mondo.

I dettagli e le proteste

Il simbolo dei Gilet Gialli è un catarifrangente per motociclisti, da indossare per sicurezza in caso di incidenti stradali e il loro obbiettivo è quello di porre la parola fine, sia al neoliberismo, sia alle cause da lui generate da quando è divenuto il pensiero dominante nella politica mondiale:

Secondo i dati ufficiali, durante le cruenti proteste avvenute:

In svariate parti del mondo, sono state registrate atroci morti tra i manifestanti e scene di rara crudeltà, come quello del 3 dicembre del 2018  dove c’è stato l’arresto di 148 studenti di un istituto di Mantes-la-Jolie, inginocchiati per terra, con le mani dietro la testa e con fucili puntati.

Tuttavia, questi fatti non escludono le azioni violente dei catarifrangenti gialli che – nel pieno delle loro rappresaglie – hanno causato ingenti danni a strutture (anche storiche) e messo a repentaglio la vita di innumerevoli Forze dell’Ordine.



Le analisi

Di recente, Emmanuel Macron (a detta di molti, europeista ed iper-capitalista a servizio della finanza e noto ai più per aver lavorato per i Rothschild) ha discusso dei Gillet Gialli definendoli un problema passato, in  quanto il numero dei manifestanti è drasticamente diminuito di recente.

Ciò è dovuto al ritorno dei lavoratori francesi alla routine quotidiana, sebbene il risentimento verso le imposizioni UE e verso le idee economiche di Macron diano ancora vive e vibranti in ognuno di loro.

Alcuni affermano che attualmente i Gilet Gialli stanno attraversando un periodo di crisi, Lichfield nel suo articolo per “Politico” menziona tre fattori che giustificano il netto calo di manifestanti: l’eterogeneità del movimento, la mancanza di uno o più leader e la violenza.

“Il gruppo – si evince – è nato con una richiesta ben precisa: abbassare le accise sul carburante, poi però si è evoluto fino a diventare una generica protesta anti-sistema contro Macron e tutto ciò che rappresentava. Inoltre, ha assunto caratteri violenti che hanno determinato sia l’allontanamento di alcuni esponenti, che non si riconoscevano in queste modalità, sia una risposta altrettanto violenta da parte della polizia, che nel tempo ha agito come deterrente alla partecipazione di più persone». «La mancanza di un leader è stato un altro punto di debolezza. Nessuno decideva quando abbastanza era abbastanza, né si assumeva altre responsabilità”.

Lauren Collins, invece, ha citato presso il “New Yorker” che alcuni Gilet Gialli si sono dedicati al “mercato cittadino” per andare contro le logiche del capitalismo e spingere alle persone a consumare solo prodotti locali.



 

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