Il governo Meloni ha preannunciato di voler inserire un aumento delle multe, che andrà in base al reddito, nella Finanziaria del 2023. In questo modo cambieranno le sanzioni del Codice della Strada.
Le multe aumentano in base al reddito
A lanciare l’ipotesi di un aumento delle multe parametrizzate al reddito è Galeazzo Bignami, viceministro delle infrastrutture e trasporti, durante la presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale: “Nell’ambito della revisione del codice della strada, effettueremo un approfondimento sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra sanzioni e reddito”.
Il viceministro chiarisce che “l’introduzione di multe legate al reddito non è una decisione assunta o una certezza“, ma fa riferimento ad “un elemento di studio nell’ambito della revisione del Codice della Strada“. “Si può approfondire l’introduzione di un meccanismo di proporzionalità tra le sanzioni e il reddito: è da valutare se corrisponda a logiche di congruità ed equità sociale. La situazione in cui una persona di reddito molto elevato venga afflitta con una sanzione di 130 euro è differente da quella di una persona che con quella sanzione” viene ‘toccata’ “per il 10% del proprio reddito“.
Bignami ha precisato che “il tema dell’incidentalità è particolarmente drammatico. Credo, innanzitutto, che il richiamo alla disciplina dei giovani sia molto corretto. È fondamentale, inoltre intervenire sul piano infrastrutturale per garantire una maggiore sicurezza stradale, a partire dalla realizzazione delle smart city e favorendo l’uso delle nuove tecnologie“.
Le multe stradali in Europa
Se per l’Italia pagare le multe stradali in base al reddito sarebbe una novità assoluta, così non è nel resto d’Europa, dove in molti Paesi funziona così già da tempo, in Finlandia addirittura dagli anni Venti. La sanzione proporzionata al portafoglio di chi commette l’inflazione è una realta anche in Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna, ultimo Paese ad aver introdotto il sistema nel 2017.
A cambiare è però il metodo di calcolo della multa. In Gran Bretagna, ad esempio, le infrazioni sono suddivise in ordine crescente di gravità. E la sanzione varia tra il 25% e il 175% del reddito settimanale dell’automobilista coinvolto a seconda della serietà della trasgressione, con un tetto massimo fissato a 2.500 sterline per una violazione commessa in autostrada e a 1.000 nella restante viabilità.
In Finlandia invece, dove l’ammenda può arrivare a un sedicesimo del salario mensile, non c’è alcun limite. Il record, però, riferisce il sito specializzato “Fleet magazine”, è stato registrato in Svizzera. Nel 2010 un turista svedese con la sua Mercedes Sls Amg percorse il tratto Berna – Losanna a 290 Km all’ora, ovvero 170 Km/h oltre il limite consentito: la multa fu di 677.000 euro.