Cronaca

Multe automatiche per chi guarda le partite col “pezzotto”: ecco come funzionano

Foto di repertorio

La nuova stagione calcistica è appena iniziata e la lotta contro la pirateria è più intensa che mai. Chi guarda illegalmente le partite in streaming tramite IPTV dovrà affrontare una novità legata alla piattaforma anti-pezzotto Piracy Shield. Grazie a un protocollo tra la Procura e la Guardia di Finanza, ora saranno possibili multe automatiche per chi segue il calcio senza abbonamenti regolari, utilizzando il pezzotto.

Multe automatiche per chi utilizza il pezzotto: come funziona

L’annuncio è stato dato da Massimiliano Capitanio, commissario dell’autorità garante, durante una diretta su YouTube. Le sanzioni arriveranno in modo automatico, accelerando l’applicazione della legge 93 dello scorso anno. Questo significa che chi sarà colto a usare sistemi pirata per vedere le partite di calcio in TV riceverà immediatamente una multa, senza necessità di autorizzazione giudiziaria per ogni violazione. Le multe per chi sfrutta il pezzotto per seguire i match senza un abbonamento regolare variano da 150 a 5mila euro.

Come funziona Piracy Shield

Chi utilizza IPTV per guardare il calcio in streaming gratuitamente riceverà brutte notizie. Questo sistema sfrutta un protocollo TCP/IP per vedere canali televisivi online senza restrizioni geografiche, eludendo anche i blocchi di canali a pagamento. Piracy Shield, attiva dal 1° febbraio, è lo strumento principale per combattere le IPTV pirata, che consentono di accedere a contenuti protetti da diritti e che richiedono un abbonamento. La piattaforma è in grado di bloccare automaticamente gli indirizzi IP che trasmettono contenuti pirata.

Il commissario Capitanio ha rivelato che nelle prime due giornate di Serie A sono stati bloccati 1.000 FQDN e 500 indirizzi IP, evidenziando l’efficacia di questo “scudo anti-streaming illegale”. Questi numeri sono aumentati anche nelle giornate successive. Capitanio ha dichiarato: “La novità principale è che Piracy Shield funziona grazie alla collaborazione non solo con le piattaforme di streaming, ma anche con gli operatori telefonici. L’attività di Piracy Shield è ripresa, limitando alcune disfunzioni riscontrate a fine campionato, e solo nelle prime due giornate sono stati bloccati 1.000 FQDN e 500 indirizzi IP, con un incremento nelle giornate successive”.

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