Un pensionato di Avellino contrasse l’epatite C dopo una trasfusione di sangue infetto, lo Stato condannato a pagare gli eredi con 750mila euro.
Muore per una trasfusione di sangue infetto, lo Stato risarcisce gli eredi
A causa di una trasfusione di sangue infetto, un uomo aveva contratto l’epatite C: ora lo Stato dovrà risarcire gli eredi del pensionato, deceduto nel 2019, con 723.000 euro. La decisione è stata presa dalla VI Sezione Civile del Tribunale di Napoli, dopo un lungo percorso legale. La sentenza, emessa il 18 dicembre, stabilisce che il Ministero della Salute dovrà corrispondere 723.000 euro, più gli interessi, per danno da perdita del rapporto parentale, da dividere tra i due figli e la nipote dell’uomo.
La vittima, un pensionato di Avellino, era stato ricoverato nel 1967 presso l’ospedale Cardarelli di Napoli per un intervento cardiaco, durante il quale gli fu somministrato del sangue infetto. A seguito di questa trasfusione, l’uomo contrasse l’epatite virale C (HCV) e, nel 2019, morì a causa di un epatocarcinoma. Gli eredi, nel 2020, si sono rivolti all’associazione “Tribunale per il diritto del malato” di Acerra, dove l’avvocato Maurizio Albachiaro ha avviato il procedimento legale contro il Ministero della Salute per chiedere il risarcimento dei danni subiti dal parente deceduto e per la perdita del rapporto parentale. Ieri è arrivata la sentenza di condanna per lo Stato.
“Questa sentenza rappresenta una delle battaglie vinta dallo studio Albachiara, in sinergia con Cittadinanzattiva Campania e con il Tribunale per il diritto del malato”, ha commentato l’avvocato Albachiara, “la soddisfazione sta nel fatto che oltre ai familiari è stata riconosciuta una congrua somma anche alla nipote. Da evidenziare che il Tribunale di Napoli ha riconosciuto il risarcimento e la responsabilità per una trasfusione del 1967″.