Almanacco

Nanny Loy, il regista cinematografico ideatore della telecamera nascosta

Nanni Loy denuncia, impegno sociale, memoria storica: sono gli ingredienti del cinema di Giovanni Loy, detto Nanni, uno dei migliori registi italiani del Novecento.
Si mise in luce con L’audace colpo dei soliti ignoti (1959). Tra i film successivi, in cui l’abilità nella commedia e nella satira si affiancò a tentativi di praticare un cinema più ambizioso, ricordiamo: Le quattro giornate di Napoli (1962); Il padre di famiglia (1967); Detenuto in attesa di giudizio (1971); Café express (1980); Mi manda Picone (1984); Scugnizzi (1989). Si occupò di televisione, introducendo in Italia la candid camera a partire da Specchio segreto (1964).

Nanni Loy, l’ideatore della telecamera nascosta

Nanni Loy, pseudonimo di Giovanni Loy nasce a Cagliari, il 23 ottobre del 1925. Dopo essersi diplomato presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma nel 1948, esordì alla regia con Parola di ladro (1957), umoristico e fine giallo in costume, diretto assieme a Gianni Puccini, con il quale girò l’anno successivo Il marito.

Dopo aver consolidato la sua vena umoristica con Audace colpo dei soliti ignoti (1959), si affermò con due film sulla Resistenza: Un giorno da leoni (1961) e Le quattro giornate di Napoli (1962), affresco popolare e vigoroso, per poi dedicarsi alla spiritosa trasmissione televisiva Specchio segreto (1964), prima apparizione italiana del genere della candid camera.

Anni ’70

Nel 1971 fu uno degli ottocento firmatari di un documento, pubblicato dal settimanale L’Espresso, che indicava un coinvolgimento del commissario Luigi Calabresi nella morte di Giuseppe Pinelli presso la Questura di Milano, misfatto le cui circostanze non furono mai chiarite e per il quale era stata ipotizzata una corresponsabilità.


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In qualità di regista si distingue nella sua critica sociale con il film drammatico Detenuto in attesa di giudizio (1971) e con il satirico Sistemo l’America e torno (1973). Dopo Viaggio in seconda classe (1977), per la televisione, realizzò Café Express (1980), Testa o croce (1982), Mi manda Picone (1984), Amici miei – Atto IIIº (1985), Scugnizzi (1989) e Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993). Da ricordare, tra le sue ultime opere, la miniserie televisiva A che punto è la notte (1994) e la regia teatrale di Scacco pazzo.

Morte

Sposato con Bianca Marchesano, Nanni Loy ha avuto quattro figli: Caterina, Francesco (musicista rock del gruppo Loy e Altomare), Tommaso e Guglielmo. Morì all’età di 69 anni per un attacco cardiaco il 21 agosto del 1995 e riposa al cimitero del Verano di Roma.


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Vita privata

Sebbene si sappia poco della sua vita privata, in quanto Nanni Loy è stata una persona sempre molto riservata, il regista è stato legato sentimentalmente per ben 15 anni con il suo amore, Elvira Carteny.


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Nanni Loy in compagnia con sua moglie.