Quali sono frasi, citazioni e aforismi più celebri e famose di Napoleone Bonaparte? Il 5 maggio del 1821 moriva Napoleone Bonaparte, politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea detta età napoleonica. Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia dove divenne ufficiale d’artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d’Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia.
Fu Primo Console dal novembre di quell’anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d’Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.
Duecento anni fa moriva Napoleone Bonaparte: frasi, citazioni e aforismi celebri e famose
- Si governano più facilmente gli uomini facendo leva sui loro vizi piuttosto che sulle loro virtù.
On gouverne mieux les hommes par leurs vices que par leurs vertus. - Il popolo è lo stesso ovunque. Quando gli indori le catene, non odia il vincolo – Le peuple est le même partout. Quand on dore ses fers, il ne hait pas la servitude.
- Gli uomini di genio sono come meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo – Les hommes de génie sont des météores destinés à brûler pour éclairer leur siècle.
- Il miglior modo di mantenere la propria parola è non darla mai – Le meilleur moyen de tenir sa parole est de ne jamais la donner.
- Ciò che io cerco, prima di ogni altra cosa, è la grandezza: ciò che è grande è sempre bello – Ce que je cherche avant tout, c’est la grandeur : ce qui est grand est toujours beau.
- Dal sublime al ridicolo vi è appena un passo – Du sublime au ridicule, il n’y a qu’un pas.
- Non interrompere mai il tuo nemico mentre sta facendo un errore – N’interrompez jamais un ennemi qui est en train de faire une erreur.
- Nelle rivoluzioni ci sono due tipi di persone: quelli che le fanno e quelli che ne approfittano – Dans les révolutions, il y a deux sortes de gens : ceux qui les font et ceux qui en profitent.
- Non si conduce un popolo che mostrandogli un avvenire: un condottiero è un mercante di speranza – On ne conduit le peuple qu’en lui montrant un avenir : un chef est un marchand d’espérance.
- Signore dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo.
- C’è da avere più paura di tre giornali ostili che di mille baionette.
- Posso perdere una battaglia, ma non perderò mai un minuto.
- Un vero carattere riesce sempre a emergere nei grandi momenti.
- Gli sciocchi parlano del passato; i savi parlano del presente e i pazzi, del futuro.
- Dare abbastanza è onorare, dare molto è corrompere.
- L’amor proprio è il piú pericoloso dei consiglieri.
- Per gli uomini, come per i quadri, occorre una luce favorevole.
- Rari sono i momenti felici nella vita di coloro che sono chiamati a governare gli uomini.
- L’ambizione di dominare gli animi è, fra le passioni, la piú forte di tutte.
- La freddezza è la massima dote d’un uomo destinato a comandare.
- Chi ha voglia di rovinare gli uomini deve solo permettere loro tutto.
- Quando si vuole a ogni costo una carica si è già compromessi.
- È piú facile ingannare che disingannare.
- Con le baionette puoi farci pressoché di tutto, tranne che sedertici sopra!
- L’ignoranza dei preti è il più grande flagello del mondo.
- Tutti nascono anonimi come me, in una anonima Ajaccio, in un’anonima isola, in un anonimo 15 agosto, di un anonimo 1769, da due anonimi Carlo e Letizia Ramolino; solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa sono capaci di non deludere se stessi, anche la volontà divina si manifesta sull’uomo.
- Le vittorie contro le donne sono le sole che si ottengono fuggendo.
- I Papi hanno commesso troppe imbecillità per crederli infallibili.
- So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio.
- Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi.
- Nulla è piú raro d’una devozione continua.
- Se vuoi avere successo a questo mondo, prometti tutto e non mantenere nulla.
- Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura.
- In politica, l’assurdo non costituisce un ostacolo
- Occorre essere lenti nel decidere, pronti nell’eseguire.
- L’esercito è una spada che ha per impugnatura la gloria.
- La storia d’un popolo è in gran parte la storia dei suoi eserciti.
- Nel mondo ci sono soltanto due forze, la spada e lo spirito. Alla lunga, la spada viene sempre vinta dallo spirito.
- Abbattere, o essere abbattuti.
- Bisogna lasciare qualce cosa alla fortuna.
- Che cosa è un governo? Nulla, se non è sostenuto dall’opinione.
- I ministeri sono lebbrosari: nessuno sfugge al contagio. Gli onesti possono aspirare ai posti ministeriali ma non ne verranno fuori senza esserne contaminati.
- Bisogna servire il popolo e non cercare di piacergli; il miglior modo di guadagnarsene il favore è fargli del bene.
- I popoli abituati a grandi vittorie, troppo spesso non sanno sopportare un giorno di sventura.
- Il piú grande oratore del mondo è il successo.
- Il piú grande repubblicano è Gesú Cristo.
- Quando si può parlare forte e chiaro, a che giova l’astuzia?
- In guerra, la metà di tutto è la fortuna.
- La guerra è una lotteria, nella quale le nazioni devono rischiare soltanto piccole poste.
- L’intera arte della guerra consiste in una difensiva ben ragionata, estremamente cauta, e in un’offensiva audace e rapida.
- Che calamità la mia caduta! Ero riuscito a chiudere la bufera in un otre: le baionette straniere lo hanno squarciato.
- Coloro che vogliono ingannare i popoli e governarli ad esclusivo loro vantaggio hanno interesse a mantenerli nell’ignoranza.
- La realtà ha i suoi limiti, la stupidità no.
- Impossibile non è parola francese.
- Molte manovre vengono sventate facendo finta di non vederle.
- Un esercito di leoni comandati da un cervo non sarà mai un esercito di leoni.
- Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci.
- Per guidare il mondo esiste un solo segreto: essere forti, perché nella forza non esistono né errore né illusioni essa è la verità messa a nudo.
- Le circostanze le più irrilevanti producono i massimi avvenimenti.
- La ragione politica sta al di sopra di tutte le altre ragioni.
- Nei fatti contemporanei, come in quelli storici, possiamo trovare lezioni, ma non troveremo mai modelli.
- La bancarotta dello Stato trascina quasi sempre con sé quella dei privati.
- Le ferite inferte all’onore non guariscono: tremendo è il loro effetto morale.
- Pagine indelebili dei grandi regni sono le battaglie e le opere gigantesche, è là che gli storici vanno a cercare il loro materiale.
- Soltanto coloro che vogliono ingannare i popoli e governare a proprio vantaggio possono volere mantenerli nell’ignoranza, poiché, quanto piú i popoli saranno illuminati, tanta piú gente sarà convinta della necessità delle leggi.
- L’immaginazione governa il mondo.
- Impossibile: una parola che si trova solo nel vocabolario degli stupidi.
- Io do un ordine, o taccio.
- Gli uomini hanno un cuore; le leggi non l’hanno.
- Spesso un uomo apatico può diventare terribile.
- Tutti gli uomini di genio e tutti coloro che hanno ottenuto un posto nella repubblica delle lettere, sono fratelli, qualunque sia il paese che li ha veduti nascere.
- I tre quarti dei problemi, in guerra, sono morali ; il peso delle forze non giuoca che per l’altro quarto.
- Volontà, carattere, applicazione e audacia hanno fatto di me quello che sono.
- Come le nostre rivoluzioni sono meschine e insignificanti nell’ordine dell’universo!
- La religione è ciò che trattiene il povero dall’ammazzare il ricco.
- Il male, in guerra come in politica, non è scusabile se non è assolutamente necessario.
- L’esito della battaglia dipende da un istante, da un’idea. Si viene alla mischia, si combatte un po’. Poi l’istante decisivo: la scintilla che fa prendere una direzione invece che un’altra.
- La tragedia infiamma l’animo, solleva il cuore, crea eroi.
- L’onore di un sovrano non deve mai essere in contraddizione colla felicità del suo paese.
- Se un sultano fa tagliare teste a capriccio rischia di perdere la propria.
- Io non sono superstizioso: solamente non sfido ciò che non conosco!
- Per giudicare un uomo a fondo devesi giudicarlo nei suoi tempi di infortunio.
- Strapazzando un uomo so, da come reagisce, che cosa pensare di lui. Vedo a quale tono è salita la sua anima: se colpite un bronzo con un guanto, non vi darà alcun suono; ma colpitelo con un martello e risuonerà.
- Libertà, uguaglianza sono parole magiche.
- Quando uno è solo cammina più rapidamente.
- Bisogna parlar agli occhi per persuader il popolo.
- Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami: i più ributtanti promuovono la crescita dei più bei vegetali.
- La vita è cosparsa di tanti triboli e può recare tanti mali che la morte non è il male peggiore.
- Nulla è fatto finché vi rimane qualche cosa da fare.
- Nulla è tanto funesto alla felicità dei popoli quanto l’instabilità delle loro istituzioni.
- La pace è il primo dei bisogni e la prima delle glorie.
- Ogni ora di tempo perduto è una probabilità di danno per l’avvenire.
- Per non piangere degli uomini conviene riderne.
- Quando conosciamo la nostra malattia morale, dobbiamo curare l’anima come si cura un braccio o una gamba.
- Quando non si dà veruna importanza all’opinione pubblica si mostra che non se ne meritano i suffragi.
- Quanti uomini superiori sono fanciulli parecchie volte al giorno.
- Dieci persone che parlano fanno più rumore di diecimila che tacciono.
- La morte non è nulla, ma vivere sconfitti e privi di gloria è come morire ogni giorno.
- L’esercito deve essere tenuto riunito e la maggior forza possibile concentrata sul campo di battaglia.
- La strategia è l’arte di far buon uso del tempo e della distanza… la distanza può essere recuperata, il tempo mai.
- Soldati, dall’alto di queste piramidi, quaranta secoli vi guardano.
(Storica frase che Napoleone rivolse la mattina del 21 luglio 1789 ai soldati dell’armata di Egitto prima della famosa battaglia delle Piramidi) - Wellington è un pessimo generale. Prevedo la vittoria entro l’ora di pranzo.
(Napoleone Bonaparte, prima di Waterloo, nel 1815) - L’uomo non ha amici. Ne ha solo la sua fortuna
- Un uomo di Stato non dovrebbe mai introdurre una donna nel suo gabinetto.
- Il terreno, possiamo sempre riconquistarlo, il tempo mai.
- Tutte le persone osannate perdono dignità se osservate da vicino.
- Una rivoluzione è un’opinione appoggiata dalle baionette.
- È molto meglio aver nemici dichiarati che amici celati.
- Il governare per opera di un partito equivale a porsi tosto o tardi in sua balia.
- Il trono è un pezzo di legno ricoperto di velluto.
- Le alleanze sono stipulate solo per opporsi ad altre alleanze e controbilanciarle.
- Il cuore di uno statista dovrebbe stare nella sua testa.
- Che cosa è la storia se non un gioco su cui tutti si sono messi d’accordo?
- Quando un nemico è in nostro potere bisogna far sì che non ci possa più nuocere.
- L’immortalità è il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Quest’idea spinge a grandi imprese. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza.
- Per gli stomachi vuoti non esistono né obbedienza né timore.
- Le sole conquiste che non lasciano nell’animo amarezza sono quelle che si vincono contro l’ignoranza.
- Meglio varrebbe non aver vissuto che vivere senza gloria.
- La moltitudine che mi guarda con ammirazione farebbe lo stesso se mi vedesse salire sul patibolo.
- Non credo al proverbio che, per saper comandare, bisogna saper obbedire.
- L’indipendenza, come l’onore, è un’isola rocciosa senza spiagge.
- Un uomo combatterà con maggior foga per i propri interessi che per i vostri diritti.
- Lo sciocco ha un grande vantaggio sull’uomo d’ingegno: egli è sempre contento di se stesso.
- I preti ripetono continuamente che il loro regno non è di questo mondo, e si impadroniscono di tutto ciò che è a tiro. Il Papa è il capo di questa religione celeste ma si occupa soltanto di questa terra.
- È difficile veder fallire i grandi uomini nelle imprese più pericolose. Alessandro, Cesare, Annibale, il grande Gustavo riuscirono sempre. Divennero uomini tanto grandi per la fortuna? No, solo perché erano grandi uomini si sono meritati la fortuna.
- I trattati sono atti sacri, la esecuzione dei quali è la prima garanzia che possano darsi le nazioni.
- Chi non ama i cani non ama la fedeltà.
- La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani.
- Non sono ateo ma non posso credere in quel che mi si vuole insegnare contro la mia intelligenza senza sentirmi falso o ipocrita.
- La decadenza dell’Italia data dal punto in cui i preti vollero governare le finanze, la polizia e l’armata.
- Chi ha paura d’essere battuto sia certo della sconfitta.
- Per essere creduto, rendi la verità incredibile.
- Ci vuole più coraggio nella sofferenza che nella morte.
- Un governo protetto dagli stranieri non sarà mai accettato da una nazione libera.
- Bastano pochi grandi uomini per fare la reputazione morale di una nazione.
- Prendi tempo per riflettere ma quando è giunta l’ora di agire smetti di pensare e scendi in campo.
- Non ci si arrampica mai tanto in alto come quando non si sa dove si sta andando.
- Una donna bella piace agli occhi, una donna buona piace al cuore: l’una è un gioiello, l’altra un tesoro.
- La morte può essere l’espiazione delle colpe ma non può mai ripararle.
- Io sono circondato da preti che ripetono incessantemente che il loro regno non è in questo mondo, eppure allungano le mani su tutto quello che possono prendere.
- L’alta tragedia è la scuola dei grandi uomini.
- Non vi è al mondo Costituzione che sia osservata letteralmente.
- Abbiamo bisogno di una legge europea, di una Corte di Cassazione Europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta Europa. Avrei voluto fare di tutti i popoli europei un unico popolo… Ecco l’unica soluzione!
- Qui a Sant’Elena, a quale vergognoso destino fummo noi riservati? Le angosce che noi qui soffriamo son quelle della morte. All’ingiustizia, alla violenza ecco aggiungersi ora l’oltraggio, il dolore de’ prolungati martirii. Ma se io ero tanto nocivo, perché non si sono di me sbrigati? Poche palle nel capo o nel cuore sarebbero bastate, ed in questo delitto sarebbesi almeno scorto una loro energia.
- La mia gloria non sta in quaranta vittorie, e neppure nell’avere imposto il mio volere ai sovrani. Warerloo cancellerà il ricordo di tante vittorie, l’ultimo atto fa dimenticare il primo. Ma quello che non perirà è il mio Codice Civile, i protocolli del mio Consiglio di Stato. I miei metodi d’insegnamento creeranno una nuova generazione; Io volevo istituire un sistema europeo, un Codice Europeo, una Corte di Cassazione europea; vi sarebbe stato un solo popolo in Europa!
- Il più bel titolo su questa terra è quello di essere nato francese: è un titolo concesso dal cielo che nessuno al mondo dovrebbe poter togliere.
- Tutti mi hanno amato e odiato: mi hanno preso, lasciato e ripreso. Non vi è francese che io non abbia commosso.
- Un re deve desiderare di morire piuttosto che divenire un oggetto di pietà.
- La storia giudicherà. Lungi dal temerla, la invoco!
- Francia, esercito – capo dell’esercito – Giuseppina (France, armée – téte d’armée – Josephine)
(Napoleone Bonaparte, Ultime parole prima di morire) - Hic Napoleon.
(Epitaffio sulla lapide del suo sarcofago)