Anna Boscaglia, 37 anni, madre della piccola Michelle Volpe, la bimba di otto anni morta a seguito del ribaltamento di una Smart Two, è stata denunciata a piede libero con l’accusa di omicidio stradale. Alla guida del veicolo al momento dell’incidente c’era il compagno della donna, Francesco D’Alterio, che è stato arrestato domenica e trasferito poche ore dopo l’incidente nel carcere di Poggioreale. Entrambi sono accusati dello stesso reato. La denuncia nei confronti di Anna Boscaglia è stata emessa perché si ritiene che non abbia adeguatamente sorvegliato la bambina, esponendola a un pericolo concreto. La piccola Michelle, infatti, era tenuta in braccio dalla madre senza essere allacciata con la cintura di sicurezza in un’auto omologata solo per due passeggeri.
Napoli, bimba morta nella Smart: indagata la mamma
L’indagine, condotta dalla Procura di Napoli Nord sotto la direzione del pubblico ministero Valeria Vinci e coordinata dal capitano dei carabinieri di Giugliano, Matteo Alborghetti, presenta altre novità. È importante sottolineare che le indagini sono complicate dal silenzio di Francesco D’Alterio, che è risultato negativo all’alcol-test (in attesa dei risultati per eventuali sostanze stupefacenti), e dalla reticenza della stessa Anna Boscaglia. Dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Giugliano, la donna non si è nemmeno presentata a un consulto con un chirurgo maxillofacciale presso l’ospedale di Pozzuoli per valutare le sue condizioni e le possibili cure per le lesioni al volto riportate nell’incidente. Inoltre, la donna non avrebbe fornito alcuna dichiarazione agli investigatori.