Un intervento chirurgico straordinario effettuato al Vanvitelli di Napoli ha restituito il sorriso e una vita normale a Nona, una paziente georgiana colpita da un cancro alla bocca: “Salvata grazie all’Ai”. Lo riporta Il Mattino.
Napoli, donna affetta da cancro alla bocca salvata con l’AI
Un intervento chirurgico straordinario ha restituito il sorriso e una vita normale a Nona, una paziente georgiana colpita da un tumore alla mandibola. La storia di questa mamma di 47 anni, che vive a Napoli da diversi anni e lavora come badante, si è trasformata in un racconto a lieto fine grazie all’equipe guidata da Gianpaolo Tartaro, primario di Chirurgia Maxillo-Facciale presso l’Università Vanvitelli.
Il supporto
Per la prima volta in Italia e per la seconda in Europa, è stata realizzata un’operazione grazie a un dispositivo innovativo e all’uso dell’intelligenza artificiale. Nona, che ad aprile compirà 48 anni, ha vissuto fino a oggi un’esistenza segnata dalla progressiva difficoltà di compiere gesti quotidiani come parlare o masticare. Anche un semplice bacio alla figlia era diventato un’impresa ardua e, col tempo, sarebbe potuto diventare impossibile a causa della gravità di un tumore che stava erodendo la sua mandibola. La speranza e la possibilità di tornare a una vita normale, sia per Nona che per tutti i pazienti in situazioni simili, sono state rese possibili dal team di Tartaro. Nona è stata operata il 18 febbraio e, già il giorno successivo all’intervento, durato tre ore e mezza, era in grado di masticare senza alcuna cicatrice visibile sul volto.
Oggi la donna ha ripreso tutte le sue attività quotidiane e, soprattutto, ha ritrovato il sorriso, senza più temere di non poter baciare la figlia. Il tumore, di natura benigna, che si era sviluppato all’interno della mandibola sinistra di Nona, avrebbe continuato a crescere, compromettendo il suo volto e le sue funzioni. Grazie all’intervento dell’equipe chirurgica, è stato possibile rimuovere le parti danneggiate del volto e ricostruire la mandibola sinistra, nonché l’articolazione che collega la mascella al cranio, fondamentale per masticare, parlare e sorridere. Le protesi mandibolari sono state create utilizzando un software che ha modellato le placche tramite intelligenza artificiale, adattandole alle immagini della TAC effettuata su Nona. Tuttavia, è stato essenziale il meticoloso lavoro di adattamento ai tessuti molli e alle asimmetrie del viso.
Il recupero
«L’innovazione di questo intervento risiede nella possibilità di un recupero funzionale totale», ha dichiarato Tartaro, riferendosi alla «protesi sviluppata grazie alla collaborazione di un team di ingegneri, che ha sfruttato le potenzialità dell’intelligenza artificiale, basandosi sulle caratteristiche del volto del paziente ottenute tramite una scansione TAC». Questo approccio non solo riproduce in modo accurato il movimento naturale della mandibola, a differenza delle tecniche tradizionali, ma grazie a una metodica mininvasiva simile a un “lifting”, ha anche preservato i vasi sanguigni e ha nascosto le cicatrici all’interno della mandibola e dietro l’orecchio.