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Napoli, festa all’Archivio di Stato: la censura del ministero

Napoli, festa all’Archivio di Stato

Napoli, festa all’Archivio di Stato

Un ulteriore sviluppo si aggiunge alla vicenda che potrebbe essere chiamata “Una festa nell’archivio”. La relazione degli ispettori di Giuli, ecco gli errori e la mancata vigilanza.

Napoli, festa all’Archivio di Stato: la censura del ministero

Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda che potrebbe essere intitolata “Un party nell’archivio”. La storia riguarda l’Archivio di Stato di Napoli, dove sabato 7 dicembre si è svolto un ricevimento nuziale molto criticato. Durante l’evento, alcune opere d’arte e altri pezzi del prezioso patrimonio storico-artistico sono stati messi in pericolo dagli invitati, creando un’atmosfera da discoteca. Come documentato da alcune immagini diffuse e dalle denunce dei sindacati.

È arrivato il risultato dell’ispezione ministeriale. Secondo i tecnici inviati dal Ministero della Cultura, non sono state adottate le misure necessarie, sia dal punto di vista logistico che del personale incaricato, per proteggere dipinti, affreschi, documenti e gli ambienti dell’ex monastero benedettino. Tuttavia, sembra che non ci siano stati danni al patrimonio, come aveva dichiarato la direttrice dell’archivio, Candida Carrino, subito dopo il ricevimento. Si dice “sembra” perché, fino a ieri sera, la direzione degli archivi non ha reso pubblico il testo completo dell’ispezione. Di cui sono trapelati solo alcuni estratti e il “senso” del contenuto.

Una settimana fa, il direttore generale degli archivi, Antonio Tarasco, aveva richiesto chiarimenti alla direzione dell’Archivio di Stato. «In merito ai festeggiamenti matrimoniali del 7 dicembre, che si sono svolti nei locali monumentali dell’Archivio di Stato di Napoli, riportati da alcuni media, comunico di aver incaricato dei tecnici per un sopralluogo volto a verificare l’integrità dei luoghi e del patrimonio documentario coinvolto», aveva dichiarato in una nota.

I funzionari incaricati dalla direzione generale archivi del Ministero della Cultura hanno prontamente avviato i sopralluoghi e, ieri, hanno inviato il loro rapporto al ministero e alla direzione degli archivi. Il resoconto risulta piuttosto critico per la gestione del bene culturale. In particolare, si è sottolineato che non sono stati previsti cordoni o dispositivi per creare una zona di rispetto tra i tavoli e le scaffalature, né è stato progettato uno spazio adeguato tra questi elementi.

La vigilanza

Perciò, se è vero che la prima voce, ovvero la conservazione degli ambienti e l’integrità del patrimonio archivistico, non viene coinvolta nel resoconto, il resto parla di una bocciatura piuttosto severa. Cordoni per il distanziamento assenti, così come una spaziatura idonea a tutelare opere e arredi storici da eventuali rischi. Un numero di invitati eccessivo, non sottoposto ad alcuna analisi preventiva. E poi la vigilanza, scarsa per la portata del ricevimento.

La nota del ministero aggiunge: «La Direzione Generale Archivi ha quindi provveduto a trasmettere la relazione, per le valutazioni di competenza, agli organi del Ministero». Ora quindi la parola passa al ministro Alessandro Giuli e al suo staff. Nonché alla stessa direzione degli archivi che aveva fatto sapere: «Se emergeranno responsabilità da parte dell’Archivio di Stato di Napoli saranno adottati i conseguenti provvedimenti». Destinataria di eventuali sanzioni potrebbe essere la Carrino, che aveva difeso la scelta di concedere parte del sito per la festa di nozze tra Matteo Salzano de Luna e Roberta Serafino, esibendo una documentazione sulla correttezza del suo operato.

 

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