Napoli fu la prima città d’Italia a realizzare un impianto di illuminazione a gas, preceduta in Europa solo da Parigi, Londra e Vienna.
Napoli: la prima città d’Italia con un impianto di illuminazione a gas
Il primo gennaio del 1817 Ferdinando IV di Borbone concesse a Pietro Andriel, con il decreto reale n.611, il monopolio per l’illuminazione a gas idrogeno di Napoli. Il diritto però non venne mai esercitato.
Bisogna il attendere il 1837, quando il cavaliere Giovanni De Frigiere chiese a Ferdinando II di poter illuminare la città con il gas prodotto dall’olio d’oliva, una delle principali produzioni del Regno di Napoli.
Ferdinando II si dimostrò favorevole alla proposta del cavaliere poiché, da poco tornato da Parigi, aveva potuto osservare la convenienza e l’utilità del gas. Inoltre, Ferdinando era deciso a rendere le vie partenopee più sicure aumentando le fonti di luce.
Lo stesso anno, 29 lanterne illuminarono il porticato della basilica di San Francesco di Paola. Per alimentarle fu costruito un opificio dietro i portici della basilica. L’esperimento ebbe un tale successo che il re decise di estendere l’illuminazione anche al Palazzo Reale e ad altre strade adiacenti.
Il primo appalto per l’illuminazione a gas a Napoli
Il 13 dicembre 1838 fu stipulato un contratto di appalto dell’illuminazione a gas tra il sindaco Don Giuseppe Caracciolo e De Frigiere. L’accordo prevedeva che nel giro di un anno fossero illuminate le principali vie cittadine, tra cui via Toledo, via Chiaia, riviera di Chiaia, largo Castello, Monteoliveto, via Tribunali, via Foria e Porta Nolana. Nel 1840 fu illuminato anche il Teatro San Carlo.
Per far fronte alle nuove necessità fu creato un nuovo opificio al Vico Cupa a Chiaia. In quell’anno ci fu l’inaugurazione ufficiale del gasometro.
Come funzionava l’impianto d’illuminazione a gas di Napoli
Gli impianti di illuminazione erano costituiti da pali in ghisa o da mensole, su cui erano installate lanterne o fanali a gas, la cui alimentazione proveniva dalle tubazioni stradali. Le operazioni di accensione e spegnimento erano garantite da squadre di “accenditori” o “lampionai” professionisti.
Il 7 gennaio 1841 fu costituita la prima Compagnia di illuminazione a gas di Napoli. De Frigiere passò il timone a De Bossieu, negoziante di Lione, e poi ad Alfonso Pouchain che denominò la società “Compagnia Pouchain”.
Due anni dopo l’impianto di illuminazione fu completato e furono avviate le trattative per estendere l’illuminazione a gas ad altre strade partenopee. Dopodiché il Decurionato, concesse l’estrazione del gas dal carbone fossile, dando così inizio all’importazione del carbone dall’Inghilterra, commercio che durò fino alla prima guerra mondiale.