Sono entrambi minorenni gli indagati nell’inchiesta sull’omicidio del 15enne Emanuele Tufano, ucciso a Napoli. Uno di loro, Kekko, oggi 15enne, a marzo del 2023 quando aveva appena tredici anni, organizzò l’assalto armato ad un cittadino bengalese. Sferrò un calcio contro un venditore ambulante, dando inizio a una sequenza di violenza pura: la rapina del cellulare del commerciante, poi il suo tentato omicidio, con una coltellata al petto.
Napoli, omicidio di Emanuele Tufano: indagati due minorenni
Sia il 15enne che il 17enne A.P. difesi dai penalisti Immacolata Spina e Mauro Zollo sono indagati nell’inchiesta per la morte di Emanuele Tufano. Le accuse a loro carico sono di armi, non di omicidio.
Per questa mattina è previsto il conferimento dell’incarico di autopsia sul corpo del 15enne di rione Sanità ucciso da un proiettile che lo ha raggiunto alle spalle nel corso di un conflitto a fuoco tra bande di giovanissimi. Subito dopo la salma sarà restituita alla famiglia per le esequie, che si potranno celebrare in forma pubblica.
Erano una ventina i ragazzi dei due gruppi che si sono scontrati tra i vicoli di rione Mercato. Una quindicina quelli giunti in sella a otto scooter dal rione Sanità; e almeno quattro quelli di rione Mercato. Nel primo gruppo, c’era Emanuele Tufano, che era alla guida del suo scooter; nel secondo c’era il “rivale” Kekko, ragazzino che viene accusato dal suo amico di aver estratto una pistola e – nascosto dietro un’auto – di aver sparato contro quelli di rione Sanità.
Il sequestro delle armi
La squadra mobile di Napoli, sotto il coordinamento della Procura, ha anche sequestrato cinque pistole. Si tratta di armi replica abilmente modificate e in grado di esplodere proiettili veri. Tutte inviate alla sezione scientifica che dovrà stabilire in primo se tra quelle sequestrate c’è quella dalla quale è partito il colpo che ucciso Emanuele Tufano. Sotto sequestro anche i venti i bossoli recuperati nel teatro della sparatoria.