Cronaca, Napoli

Napoli, la disavventura di Enrico Ornaghi: “Picchiato da un parcheggiatore abusivo per 50 euro, mi ha rovinato una mano”

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Foto del ferito

La disavventura di Enrico Ornaghi, un ragazzo di 34 anni con i suoi quattro figli, a Napoli: “Sono stato picchiato da un parcheggiatore abusivo per 50 euro, mi ha rovinato una mano”. Infatti l’uomo ha perso la falange di un dito a causa dell’aggressione avvenuta nella prima metà di giugno. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Napoli, picchiato da un parcheggiatore abusivo per 50 euro: amputata la falange di un dito

«A quasi due mesi di distanza dal pestaggio, porto ancora i segni fisici di quella notte terribile», dichiara Enrico. Sulla disavventura è intervenuto anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli, che da subito si è schierato al fianco dell’uomo aggredito e che da anni lotta contro i ras della sosta abusiva, con denunce e aggressioni subite: «Mentre il parcheggiatore resta a piede libero ed è difeso da un pool di avvocati di primo livello, Enrico soffre. Si ritrova senza lavoro e sia fisicamente che moralmente è a pezzi».

Il racconto

«Sto cercando di ritrovare una normalità, ma purtroppo non sto ancora bene. Non posso lavorare, senza la mano a posto. Questo è uno degli effetti peggiori di quello che è successo, ma purtroppo non è l’unico». «Faccio il cameriere al ristorante La Vita è Bella di Casal di Principe. Insomma, è necessario stare a posto fisicamente, per svolgere bene il lavoro tra i tavoli. Io sono stato operato il 17 luglio e purtroppo dovrò tenere i ferri fino al 23 agosto. Solo perché ero andato fuori a cena con la mia famiglia».

«Ho perso l’uso della falange della mano destra. Il mignolo, per intenderci. Con il mestiere che faccio, come le ho detto, ho bisogno di avere le mani in salute. Al momento ho due fili di ferro nel dito. Sono nato a Milano e ho origini siciliane. Ho 4 figli: uno di 9, due di 5 e l’altro di 11 mesi. E non posso lavorare, per colpa di quella terribile aggressione. Per fortuna, il neonato è stato l’unico dei presenti a non spaventarsi è stato il bimbo di 10 mesi, perché è piccolo e non capisce. Ma gli altri sì».

La dinamica

«Avevamo cenato in uno dei ristoranti Marechiaro, e l’auto l’avevamo parcheggiata in una delle aree che si appoggiano proprio ai ristoranti di Marechiaro. Passata la mezzanotte, il parcheggiatore voleva farmi pagare 50 euro, anziché 5, perché diceva che si era fatto tardi. L’ho considerata un’estorsione, come può immaginare. Da questo momento, è scattata l’aggressione. Ho ricevuto calci, pugni in testa e allo stomaco. Tumefazioni. Potete vedere in che condizioni ero anche dalle fotografie. Io deciso di denunciare tutto».

«Quando vedo che alla mia auto si avvicina un parcheggiatore abusivo, a oggi, mi vengono l’ansia e la tachicardia. Di queste reazioni istintive ne ho parlato anche con l’avvocato. In pratica, ho un trauma psicologico da parcheggiatori abusivi. Anche una semplice pizza fuori, oggi, non la vivo più con la stessa serenità. Qualche notte fa, si figuri, ho sognato che il parcheggiatore continuava a picchiarmi. Io ero lì, steso sull’asfalto, e continuavo a incassare i suoi colpi. Mi sono svegliato piangendo. Mia moglie mi ha detto che nel sonno tiravo i pugni in aria».