Cronaca Napoli

“Ti spacco la testa, vuoi vedere?”: lite tra fidanzati degenera in aggressione, il video shock da Napoli

Napoli ragazza aggredita fidanzato video
Frame del video
Napoli ragazza aggredita fidanzato video

Attimi di tensione a Casoria, in provincia di Napoli, dove una ragazza è stata aggredita in strada dal suo fidanzato: un video di quanto accaduto, registrato da un residente della zona, è stato postato dal deputato Francesco Emilio Borrelli che ha commentato la vicenda.

Napoli, ragazza aggredita dal suo fidanzato: il video shock

Il fatto nella serata di ieri nella zona Nord di Napoli, a Casoria. La violenta scena è stata immortalata da un residente. Nel filmato si vede un ragazzo tentare di afferrare e colpire la ragazza che però riesce a tenerlo lontano per un po’ spintonandolo e difendendosi con dei calcetti. 

Poi però l’uomo riesce a prendere il sopravvento afferrando il viso ed il collo della ragazza. “Ti spacco la testa nel vetro(dell’auto ndr.). Vuoi vedere che schianto tutto? Vuoi vedere?”- si sente dire- sembra siano queste le parole-dal ragazzo nel video.

Il commento

“Qui la registrazione e l’audio sono meno chiari ma non è importante.” –  commenta Borrelli assieme al consigliere comunale di Casoria di Avs Salvatore Iavarone- “Qualsiasi sia il motivo che abbia spinto quell’individuo (proprio non posso definirlo uomo) prima ad inveire contro la ragazza e poi ad aggredirla, non esistono giustificazioni, non si può assolutamente neanche minimamente tollerare un tale gesto. Arroganti, prepotenti e violenti contro chi, anche dal punto di vista della differenza fisica, non è in grado di reagire per poi magari tremare e piangere davanti ad un giudice per chiedere pietà (magari spronato dall’avvocato). Sono soggetti pericolosi e sono quelli che fanno più paura, perché quando abbassi le difese e gli concedi qualcosa ti azzannano.” aggiunto.

“È ovvio che la concezione che hanno dei rapporti umani e sociali, della donna, gli è stata trasmessa, gli è stata inculcata, dalle famiglie, dall’ambiente in cui hanno vissuto. Rieducazione sì, ma più che per salvare loro, per sovvertire l’ordine della cultura patriarcale e salvare le donne, le vittime degli abusi e delle violenze. Prima di poter anche solo pensare di fare qualsiasi altra cosa, occorre dare la possibilità alle donne di denunciare senza paura e vergogna, di allontanare chi le minaccia e di salvarsi.” 


Casoria