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Napoli, Marco recupera 16mila euro persi a causa di una truffa di phishing bancario

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Marco, un dipendente comunale di Napoli, ha recuperato 16.000 euro persi a causa di una truffa di phishing bancario. Marco ha dichiarato che denunciare è fondamentale e che è importante prestare attenzione. La truffa è avvenuta tramite un messaggio e una chiamata ingannevole che lo hanno portato a autorizzare bonifici. Grazie a un arbitrato bancario, ha recuperato metà della somma. La recente sentenza della Corte di Cassazione stabilisce il diritto al risarcimento per le vittime di phishing, imponendo alle banche di adottare misure preventive.

Napoli, dipendente comunale riesce a recuperare 16mila euro persi a causa di una truffa bancaria: aveva autorizzato bonifuici a seguito di una chamata ingannevole

Marco Filosa, un dipendente comunale di Napoli, ha ritrovato quasi 16.000 euro scomparsi dal suo conto a causa di una truffa di phishing bancario. “Denunciare è importante e farlo pubblicamente lo è ancora di più. Ma la cosa più importante è stare attenti”, ha dichiarato Marco.

Il phishing bancario è una tecnica fraudolenta che utilizza diversi canali, come email e messaggi, per ingannare le persone. Nel suo caso, Marco ha ricevuto un messaggio sul cellulare seguito da una chiamata da un numero verde. Ingannato, ha autorizzato dei bonifici verso un altro conto corrente, svuotando il suo.

Grazie all’arbitrato bancario, Marco è riuscito a recuperare metà della somma persa dalla banca stessa. Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza importante, la 3780/2024, stabilendo che i clienti che subiscono danni economici a causa del phishing hanno diritto a un risarcimento. La sentenza sottolinea che le banche devono adottare misure efficaci per prevenire le frodi e, per liberarsi dalla responsabilità, devono dimostrare che si sono verificate circostanze al di fuori del loro controllo.

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