Sono ben 12mila gli alloggi offerti online per il capoluogo partenopeo, ma stando ai dati di Abbac (Associazione Bed & Breakfast Affittacamere Case Vacanze) sono circa 1500 le strutture ricettive extralberghiere totalmente abusive a Napoli. I controlli su case vacanze, b&b e fitti brevi sono stati intensificati sia in città che in provincia, da Napoli a Sorrento. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino
Controlli a Napoli, sono circa 1500 le strutture ricettive extralberghiere abusive
In generale – spiega l’assessore comunale al Turismo Teresa Armato – per tutte le attività ricettive sono censite 3300 strutture. Abbiamo ricevuto 4000 richieste per autorizzazioni ai fitti brevi. Sono state lavorate 2576 pratiche”.
Le operazioni di controllo si muovono in una doppia direzione, da parte del Comune. Da un lato, la Armato sta lavorando sulla sensibilizzazione delle attività: “Abbiamo fatto azione di moral suasion – spiega – ricordando a tutti le norme da rispettare. A seguito della sensibilizzazione si sono messi in regola 400 b&b che ora pagano regolarmente la tassa di soggiorno. Le regole vanno rispettate, nella consapevolezza che il turismo rappresenta una grande risorsa per tutta la città”. L’altro binario, invece, è quello delle verifiche degli agenti della polizia municipale, attraverso un confronto tra gli alloggi pubblicizzati e quelli censiti dall’anagrafe.
I prossimi controlli
“L’attenzione è alta – argomenta Antonio De Iesu, assessore alla Legalità di Palazzo San Giacomo – Stiamo lavorando in piena sinergia con il Suap, attraverso la piattaforma elaborata dall’ufficio dell’assessorato di Armato, siamo in grado di fa un’analisi comparata tra le strutture autorizzate e quelle presenti sui portali. Abbiamo individuato un primo elenco di 60 strutture, distribuite tra le 10 municipalità, che sono da ispezionare. Si tratta di 2 location per fitti brevi e 4 extralberghiere per ogni municipalità. In questi giorni verranno effettuati i primi controlli, entro settembre saranno controllate tutte le strutture che fanno parte di questa prima lista. Delle 2576 pratiche sono state rilasciate 677 autorizzazioni di Cusr, le altre non avevano i requisiti necessari. La stretta c’è, vanno rispettate le regole anche nel turismo. Nelle strutture abusive, che non comunicano gli ospiti in Questura, potrebbero nascondersi anche soggetti che non vogliono farsi trovare”.