Cronaca Napoli, Napoli

Sparatoria tra donne per un uomo, tutto è iniziato da TikTok

Nelle ultime notti, il quartiere di Ponticelli è stato teatro di un nuovo episodio di violenza che ha sollevato preoccupazioni in una zona già segnata da tensioni. Questa volta, tuttavia, la situazione sembra più chiara rispetto alla recente sparatoria di via Ulisse Prota Giurleo, che inizialmente era stata ritenuta collegata alla criminalità organizzata, ma si è poi rivelata essere un episodio isolato.

Napoli, sparatorie a Ponticelli: la faida nata su TikTok

L’origine di questa nuova vicenda risiede in una lite accesa tra due donne, rispettivamente l’ex moglie e l’attuale compagna di un uomo del quartiere. Il conflitto tra le due ha avuto origine su TikTok, dove si sono scontrate verbalmente in modo acceso. Tuttavia, la disputa non è rimasta confinata al mondo virtuale, sfociando in una sparatoria dimostrativa diretta contro l’uomo conteso, noto nel quartiere come un “Casanova di periferia.”

Secondo le prime ricostruzioni, dopo la lite su TikTok, uno dei figli delle donne coinvolte, legato al clan De Martino avrebbe deciso di intervenire per difendere l’onore della madre. Armato di pistola, avrebbe sparato contro la finestra dell’abitazione del compagno della rivale, un gesto intimidatorio che, fortunatamente, non ha provocato feriti.

Le indagini

L’allarme è scattato intorno all’una e venti del mattino, quando i residenti hanno chiamato il 113 per segnalare colpi d’arma da fuoco in via Ulisse Prota Giurleo. Gli agenti intervenuti sul posto hanno trovato due bossoli calibro 7,65, confermando la sparatoria. Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato di Ponticelli e della Squadra Mobile, sono in corso per identificare ufficialmente l’autore degli spari, che potrebbe essere denunciato a piede libero come primo provvedimento.

Sebbene l’episodio abbia alimentato speculazioni su un possibile riaccendersi della faida tra clan a Ponticelli, gli investigatori ritengono che si tratti più di una lite familiare degenerata piuttosto che di un atto di violenza camorristica. Tuttavia, in un contesto dove le dinamiche criminali e personali spesso si intrecciano, non si escludono ulteriori sviluppi, inclusa l’emissione di misure cautelari.

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