Intorno alle ore 8 di oggi, giovedì 5 luglio 2018, è iniziato a Roma lo sgombero di 100 migranti rifugiati regolari che vivono in uno stabile in via Scorticabove, nei pressi di via Tiburtina. A darne notizia è stato il sindacato di base Usb, secondo cui i migranti, sudanesi, erano ospiti dell’edificio da molti anni.
Rifugiati regolari sgomberati a Roma
Per la prefettura non si tratta tuttavia di uno sgombero, perché questo edificio non è stato occupato abusivamente, ma di uno sfratto per morosità. L’ufficiale giudiziario che ha eseguito lo sfratto, su domanda degli attivisti di Alterego e di Asia Usb, ha confermato che si tratta di una procedura di sfratto.
Lo sfratto era stato notificato alla cooperativa che gestiva prima la struttura, la coop Casa della solidarietà. Tuttavia, gli inquilini che occupano lo stabile non ne sono stati informati
L’ufficiale giudiziario ha dichiarato anche di ritenere che il comune di Roma è stato informato. Secondo il sindacato Usb, i rifugiati in passato sono stati “assistiti, senza ricevere nulla, da una cooperativa coinvolta in Mafia Capitale e poi sparita”.
Sul posto anche il sindacalista Aboubakar Soumahoro (Usb), che su Twitter scrive: “120 rifugiati, non turisti, sgomberati e lasciati per strada a Roma peggio dei rifiuti. Parliamo di esseri umani scaricati da parte di chi doveva tutelarli e dare loro un’accoglienza in quanto persone perseguitate”.
120 rifugiati, non turisti, sgomberati e lasciati per strada a Roma peggio dei rifiuti. Parliamo di esseri umani scaricati da parte di chi doveva tutelarli e dare loro un’accoglienza in quanto persone perseguitate. #ViaScorticabove pic.twitter.com/6yNuDp7K1f
— Aboubakar Soumahoro (@aboubakar_soum) 5 luglio 2018