NAPOLI. Cinque persone – un italiano residente nel napoletano, un italiano residente a Bergamo ma di origini partenopee e tre cittadini ucraini domiciliati nel milanese – anche lui di origini partenopee e tre cittadini ucraini domiciliati nel Milanese – sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare, accusati di incendio doloso e detenzione e porto illegale di bombe molotov. Riporta la notizia il quotidiano NapoliToday.
Le auto bruciate
I militari dell’Arma ritengono i cinque responsabili dei due incendi avvenuti lo scorso giugno all’Azzurro Park e al Blu Parking di Grassobbio, due parcheggi nei pressi dell’aeroporto di Orio al Serio. Nel primo episodio, avvenuto il 14 giugno, sono andate distrutte due auto, mentre nel secondo ben 51, con tanto di gravi danni alla struttura.
Le indagini
Da quanto è emerso dalle indagini, uno era il capo dell’organizzazione, un altro era l’intermediario che univa Napoli con Milano e Bergamo, gli altri il “braccio armato”. Il primo, 36enne, ha ordinato gli incendi per intimorire gli imprenditori concorrenti, di modo che rispettassero i prezzi stabiliti a lui favorevoli.
L’esito
Per i tre “sicari” e per l’imprenditore (già ai domiciliari perché accusato di evasione), è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per l’intermediario è invece scattato l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza.