ACERRA. M5S: “La Doria invita i lavoratori di Acerra a trasferirsi a Parma perché lì si vive meglio”. I consiglieri Saiello e Viglione: “Dichiarazione choc del dirigente napoletano che incassò 24 milioni dalla Regione e oggi annuncia la chiusura”.
Doria, la nota del Movimento cinque stelle
“Le parole pronunciate dall’amministratore delegato del gruppo La Doria nel corso dell’audizione in Commissione Attività produttive sono di una gravità enorme. Un uomo che sostiene di essere originario della Campania e orgoglioso della sua terra, giustifica la scelta aziendale di trasferire il personale dal sito di Acerra a quello di Parma perché, a suo avviso, da quelle parti si vivrebbe molto meglio che al Sud e dove i nostri giovani avrebbero una prospettiva migliore. Una dichiarazione di resa per il Sud nelle parole pronunciare da un’azienda che poco più di un anno fa ha ottenuto contributi regionali per oltre 24 milioni di euro nell’ottica di un piano di sviluppo dei suoi siti campani e che ora non ha alcuna remora nel chiudere i cancelli dello stabilimento in una terra difficile e martoriata come Acerra. Se è vero che le criticità aziendali non nascono dall’oggi al domani, se ne deduce che l’idea di dismettere Acerra era già nei piani dell’azienda quando la dirigenza di Doria si è seduta al tavolo con la Regione per incassare fiumi di denaro. Una mossa ipocrita finalizzata a incassare soldi pubblici che avrebbe poi investito in un piano di depauperamento dei nostri territori e di potenziamento dei siti del Nord. Chi ha preso soldi pubblici ha due strade: o li investe nello sviluppo locale o li restituisce se i piani dovessero cambiare”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e il consigliere regionale M5S Vincenzo Viglione.
“Al tavolo della commissione qualcuno ha osato dire che quella di Acerra non è una vertenza perché i lavoratori non saranno licenziati ma trasferiti. Ebbene anche questa è una vertenza in piena regola, che porteremo avanti accanto ai lavoratori per impedire l’impoverimento del tessuto economico locale. Trasferire oltre 100 lavoratori, tra dipendenti e indotto, con le rispettive famiglie equivale a diminuire il numero di quanti usufruiscono delle realtà commerciali territoriali e dei servizi locali. Un impoverimento sul quale fanno leva anche i grossi centri commerciali, che trovano così giustificazione per tagliare la corda e delocalizzare, come sta accadendo con Auchan, Carrefour e Ipercoop. Non consentiremo tutto questo. Il nostro impegno in Campania e con il nascente governo del cambiamento sarà di invertire questa logica, facendo del nostro territorio un’occasione di sviluppo e creando le condizioni affinché le grandi eccellenze della Campania contribuiscano al suo rilancio”.