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Acerra, maggioranza e opposizione contro l’emendamento pro-termovalorizzatore

termovalorizzatore-acerra
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ACERRA. Maggioranza, Pd e M5S contro l’emendamento pro-termovalorizzatore: in occasione del consiglio comunale di ieri l’iniziativa contro l’emendamento alla legge di bilancio è stata bipartisan.
L’ordine del giorno era stato annunciato nei giorni scorsi e il consiglio comunale di Acerra si è schierato contro l’emendamento alla legge di bilancio che eleva a 12 anni la durata degli incentivi CIP n. 6/1992 per l’impianto di termovalorizzazione di Acerra, chiedendo invece di attuare gli impegni per le bonifiche previste. Deliberazione già inviata dal Presidente del Consiglio comunale al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai relatori della Legge di Bilancio.

Il documento è stato votato all’unanimità in consiglio comunale: l’ente ha chiesto invece di rendere effettivi gli impegni assunti al momento della realizzazione dell’impianto e, in particolare, la realizzazione delle bonifiche previste dall’Accordo Operativo di programma stipulato il 5.8.2009 con il Comune di Acerra, anziché introdurre norme in favore del gestore dell’impianto.

L’Ordine del giorno fa voto al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché il Governo ed i Ministri competenti esprimano parere sfavorevole all’approvazione dell’emendamento e invita tutti i gruppi parlamentari presso il Senato della Repubblica a votare contro l’approvazione dello stesso emendamento.

L’Ordine del giorno votato all’unanimità, in più, dà mandato al Sindaco, nel caso in cui fosse approvato l’emendamento “di adire le Istituzioni dell’Unione Europea, di attivare, altresì, tutte le procedure volte alla tutela degli interessi della comunità Acerrana; ai dirigenti competenti, di verificare quali società producono fonti energetiche rinnovabili al 100%, e di stipulare successivamente con le stesse, contratti di fornitura per gli edifici di proprietà comunale”.

“Inoltre – si legge in una nota del comune di Acerra – degli impianti di termovalorizzazione originariamente previsti nell’OPCM citata nei Comuni di Acerra, S. Maria la Fossa e della provincia di Salerno, è stato realizzato solo quello localizzato in loc. Pantano di Acerra, poi trasferito ex lege alla proprietà della Regione Campania, e affidato al gestore attraverso gara pubblica. E si ricorda anche che il contributo CIP 6/92 per l’energia prodotta in detto impianto viene ripartito tra la Regione ed il gestore, e che il Comune ha impugnato dinnanzi al Tar della Campania il Decreto Dirigenziale n. 1653/2014 della Regione Campania, con cui è stata rinnovata l’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto di termovalorizzazione”.

Il Comune di Acerra, attraverso l’Ordine del Giorno presentato dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio, oltre a contestare la proroga dell’incentivo per le medesime ragioni che erano all’origine della propria opposizione alla concessione dello stesso, quindi, ribadisce che l’impianto di termovalorizzazione di Acerra non rientra tra gli impianti di produzione dell’energia rinnovabile e che, comunque, la concessione del contributo è da considerare antieconomica perché si riversa ingiustamente sugli utenti del servizio elettrico, evidenziando anche che la proroga della concessione dell’incentivo potrebbe alterare le condizioni originarie del procedimento di affidamento in favore del gestore dell’impianto.

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