Il San Carlo dirama una nota ufficiale nella quale “aggiusta” il tiro, dopo la protesta dei giornalisti, in merito all’espressione “difetti” utilizzato nel bando per addetto stampa del teatro.
Il chiarimento del Teatro San Carlo sul bando per addetto stampa
Il Teatro San Carlo “provvederà entro lunedì a pubblicare sul sito ufficiale del teatro ulteriori chiarimenti al bando” per il reclutamento di un addetto stampa, che ha suscitato polemica perché tra i requisiti richiesti c’è l’assenza di difetti fisici.
Lo fa sapere con una nota lo stesso Teatro San Carlo al termine, si legge in una nota, “di un proficuo confronto tra il segretario del Sindaco unitario giornalisti campani, Claudio Silvestri, la vice Angela Calabrese, e la sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo, Rosanna Purchia”.
Dalla Fondazione Teatro di San Carlo
Nel corso dell’incontro chiarito “che rispetto all’idoneità fisica la Fondazione farà riferimento esclusivamente a quanto previsto dall’art. 41 comma 2 lettera b) del D. Lgs 81/08, come già chiarito nella nota pubblicata dalla Fondazione in data 12 luglio 2019”.
Inoltre “si è convenuto che nonostante questa formula sia utilizzata dalla maggior parte delle fondazioni lirico sinfoniche e da pubbliche amministrazioni, la fondazione teatro di San Carlo si limiterà nei prossimi bandi a fare esclusivo riferimento alla legge a cui è soggetta”.
L’ammissione alle selezioni, inoltre, “si intende aperta ai professionisti iscritti all’Ordine oltre che ai pubblicisti”. È prevista una “una proroga dei termini del bando presumibilmente di un mese” e che per “programma si intende materia di esame”. La Fondazione e il Sindacato auspicano che anche le altre Fondazioni lirico sinfoniche, in futuro, si adeguino.
Addetto stampa del Teatro San Carlo, l’importanza dell’aspetto fisico
All’interno del documento per “la copertura a tempo indeterminato del posto di addetto stampa” si legge “fisicamente idoneo ed esente da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste”.
Ma non è finita qui. Richiesti altri particolari requisiti tra cui “ottima memoria e meticolosa precisione e professionalità”. E ancora: la Commissione che esaminerà i candidati “ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”.
La protesta dei giornalisti
Il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania ha esternato la propria posizione con una lettera: “Il bando è inaccettabile. Sorprende la mancata conoscenza della norma di riferimento sugli uffici stampa (la legge 150/2000) e della natura dell’albo dei giornalisti, tanto che il requisito richiesto è l’iscrizione a un inesistente “albo dei giornalisti pubblicisti”, discriminando così la partecipazione dei giornalisti professionisti.
Ma la cosa più grave è un’ulteriore e incredibile discriminazione: il concorso pubblico del San Carlo limita la partecipazione ai “candidati che siano fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste. Esenti da difetti o imperfezioni? Ma siamo all’eugenetica? Al San Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”?”.