Terzo anno consecutivo di record (nono, se si escludono, causa Covid, il 2020 e il 2021) per l’aeroporto di Napoli Capodichino con 12.650.000 passeggeri.
Aeroporto di Capodichino, numeri record e nuove rotte
Per il terzo anno consecutivo, l’aeroporto di Napoli Capodichino ha raggiunto un nuovo record (il nono se si escludono gli anni 2020 e 2021 a causa della pandemia), con 12.650.000 passeggeri (dati provvisori), segnando un aumento del 2% rispetto al 2023. Questo incremento è principalmente attribuibile alla sua vocazione internazionale, con 116 destinazioni servite direttamente da 38 compagnie aeree, di cui 99 internazionali (tra cui i principali hub di connessione) e 17 nazionali. I numeri si riflettono nei passeggeri, con 8,90 milioni nel segmento internazionale e 3,75 milioni in quello nazionale.
Napoli si conferma al quarto posto tra gli aeroporti italiani (dopo Fiumicino, Malpensa e Bergamo), ma superando Catania, che ha chiuso con circa 12,3 milioni, e Venezia, con circa 11,6 milioni. Rispetto agli anni precedenti, la crescita è stata più contenuta, un po’ per la tendenza generale di molti scali principali dopo il boom post-Covid (con Catania che ha registrato un aumento del 14% per via di un incendio che ha bloccato il Terminal A per 20 giorni a luglio 2024), ma anche a causa delle limitazioni nei voli nei mesi di novembre e dicembre, imposte per rispettare i vincoli annuali (a partire dal nuovo anno, la limitazione sarà su base oraria, distribuendo meglio i voli durante l’orario di apertura dello scalo dalle 6 alle 23).
Il quarto posto in Italia conferma Capodichino come il principale aeroporto del Sud, non solo per numero di passeggeri ma anche per la sua connettività. Il suo network è ampio, sia attraverso destinazioni dirette che indirette, quest’ultime servite dai principali hub intercontinentali e anche da hub regionali come Atene, Casablanca e Belgrado.
Negli ultimi cinque anni, mentre la media europea ha visto una diminuzione del 9%, Napoli ha registrato una crescita del 20%. Tra le prime 10 destinazioni internazionali nel 2024, figurano Barcellona, Londra Gatwick, Parigi Orly, Parigi Charles de Gaulle, Monaco, Madrid, Amsterdam, Vienna, Bucarest e Budapest. I paesi con il maggior numero di destinazioni e passeggeri, sia in arrivo che in partenza, sono Gran Bretagna, Francia, Spagna e Germania, seguiti dalla Grecia. Per quanto riguarda la crescita maggiore rispetto al 2023, le destinazioni più in espansione sono Londra Gatwick (+98.000 passeggeri), Atene (+62.000), Philadelphia (+60.000) e New York JFK (+59.000). Sul piano nazionale, Milano Malpensa continua a dominare la classifica, seguita da Milano Linate, Bergamo e Catania.
Le nuove mete 2025
Il 2025 sarà caratterizzato dai sette voli per il Nord America, sei per gli States e uno per il Canada. La stagione estiva sarà inaugurata il prossimo 4 aprile con i voli delle United per New York Newark; il 7 maggio torna il volo American Airlines per Filadelfia e lo stesso giorno farà il suo esordio quello per Chicago; l’8 maggio torna il volo per Jfk, il 17 maggio farà l’esordio il Napoli-Montreal e, infine, il 23 maggio il Napoli-Atlanta. In totale saranno 43 frequenze settimanali su sei aeroporti (Atlanta, Chicago, Montreal, New York/Newark, New York JFK e Philadelphia). In soli due anni saranno più che quadruplicati i posti offerti, passando da 100mila nel 2023 a 425mila nel 2025.
Sette voli intercontinentali non rappresentano semplicemente un numero che amplia le destinazioni raggiungibili direttamente da Capodichino, né sono comparabili con altre tratte intercontinentali di medio raggio (come Ankara, Abu Dhabi, Casablanca e le destinazioni estive sul Mar Rosso): gestire simultaneamente questi voli (che mediamente saranno cinque, ma in alcuni giorni anche tutti e sette insieme) è un’operazione complessa che coinvolge diverse aree, come le piazzole di sosta (per i rifornimenti e i controlli delle stive), i check-in, e i controlli di polizia e doganali all’arrivo. Pianificare un’operazione di questo tipo significa che tutti gli attori coinvolti nella comunità aeroportuale, a partire dal gestore Gesac, sono capaci di gestire con successo un numero così elevato di operazioni.
Inoltre, ci sono riflessioni sul ruolo che ricopre lo scalo e la città. Fino ad oggi, i voli transoceanici in questa quantità erano appannaggio esclusivo dei due principali hub italiani: Fiumicino e Malpensa, con Venezia che si è aggiunta grazie al suo fascino che attira fortemente i passeggeri diretti negli Stati Uniti (il Marco Polo, infatti, offre praticamente gli stessi voli di Napoli, con l’aggiunta di alcuni collegamenti invernali per JFK e Toronto). L’elevata capacità disponibile per il mercato nordamericano evidenzia l’interesse crescente verso Napoli e la Costiera Amalfitana, che ora si inserisce in una nuova mappa del turismo internazionale, influenzata dagli eventi post-Covid e dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente, che hanno contribuito a spostare i flussi turistici verso l’Europa.