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Shock a Napoli, ragazzo 11enne preso per la gola da un coetaneo violento appartenente ad una baby gang

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L'aggressione

Shock nella serata di ieri, sabato 5 novembre, un ragazzo 11enne è stato preso per la gola da un coetanero violento appartenente, secondo le prime informazioni, ad una baby gang: l’aggressione è avvenuta a Napoli. A scongiurare il peggio la madre della vittima insieme alla vigilanza, intervenuta grazie alle urla.

Aggressione a Napoli, ragazzo preso per la gola

Shock nella serata di ieri, sabato 5 novembre, un ragazzo 11enne è stato preso per la gola da un coetanero violento appartenente, secondo le prime informazioni, ad una baby gang che si aggira per il quartiere di Vasto. A scongiurare il peggio la madre della vittima insieme alla vigilanza, intervenuta grazie alle urla. Il caso è stato denunciato dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.

La denuncia

“Sabato sera mio figlio, un ragazzino di 11 anni, mentre era in compagnia degli amici, è stato afferrato alla gola dal solito ragazzino violento che si aggira con la sua gang; già noto per le sue scorribande sia al centro commerciale che a Quarto. Fortunatamente ero a pochi passi riuscendo a bloccare l’aggressore. Le mie urla hanno attirato l’attenzione della vigilanza che è prontamente intervenuta mettendolo in fuga. All’arrivo dei carabinieri ho raccontato l’accaduto descrivendo l’aggressore. Stamattina mi sono recata in caserma per sporgere per iscritto la denuncia. Sono arrabbiata e preoccupata, cosa sarà dei ragazzini perbene se non riusciamo a difenderli dai violenti?”. Questa è la denuncia rivolta al consigliere da parte della madre della vittima 11enne.

La dichiarazione del consigliere regionale

“ Dalle prime ricostruzioni – ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli – il ragazzino sarebbe noto per le sue gesta violente. Non va a scuola e, poco prima che aggredisse l’11enne, in compagnia dei suoi scagnozzi sparava petardi all’interno del centro commerciale, per il gusto di esercitare prepotenze a danno dei presenti. Dunque ci sono tutti gli elementi affinché chi di dovere intervenga per fermare l’escalation delinquenziale del baby bullo. Se in zona è conosciuto non dovrebbe essere complicato raggiungerlo e iniziare un percorso di recupero e rieducazione che presuppone necessariamente anche scontare una pena se in età imputabile. Se è necessario, anche allontanarlo da un ambiente familiare inadatto e malato, che molto spesso è la causa di simili derive”.

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