Agguato di camorra al Roxy Bar di via Silone ad Arzano. Due giovani killer, hanno fatto irruzione nel locale sparando all’impazzata ferendo 5 persone, un innocente e 4 affiliati al clan della 167. Mario Abate, 61 anni, persona totalmente lontana da ambienti criminali, stava semplicemente acquistando una bibita è stato ferito nel raid senza scrupoli.
Sparatoria ad Arzano: chi sono i bersagli
Nel raid, come riporta Il Mattino, sono rimasti feriti Salvatore Petrillo, 29 anni, vero obiettivo del commando, cugino di Pasquale Cristiano, noto anche come “picstick”, finito in manette perché, malgrado ai domiciliari, aveva sfilato lungo le strade di Arzano in Ferrari a capo di un corteo di auto di lusso in occasione dei festeggiamenti per la prima comunione del figlio, e nipote di Pietro Cristiano, uno dei “fondatori” del temibile clan 167.
Con il nipote del boss sono stati feriti Roberto Lastra, 36 anni, Vincenzo Merolla, 18 anni, e Luigi Casale, 39 anni, personaggi che secondo gli inquirenti gestirebbero una piazza di spaccio sotto i portici di via Silone. Dei cinque feriti, due sarebbero in pericolo di vita ma gli inquirenti non hanno reso noti i loro nomi – gli altri tre invece, se pur attinti da vari colpi di pistola, non destano preoccupazioni ai sanitari degli ospedali San Giovanni di Dio di Frattamaggiore e San Giuliano di Giugliano dove sono stati trasportati dalle ambulanza.
Le indagini
Sulla sparatoria indagano carabinieri della locale tenenza, insieme ai colleghi della compagnia di Casoria e dai militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Sul posto sono stati ritrovati una ventina di bossoli di grosso calibro e, come avviene in questi casi, non si è fatto avanti nessun testimone, nonostante al momento dell’agguato ci fossero per strada numerosi passanti. “Siamo gente perbene, ci conoscono tutti ad Arzano“, spiega tra le lacrime il titolare del locale.
Fonte: Il Mattino