NAPOLI. Avviato oggi nella commissione Giovani, presieduta da Claudio Cecere, un confronto con le Municipalità per individuare aree comunali abbandonate o inutilizzate da poter mettere a bando per diverse finalità. È intervenuto l’assessore della Ia Municipalità Alessandro Librino.
La discussione sulle aree abbandonate a Napoli
Una proposta avanzata a tutte le Municipalità per individuare, nei propri territori, aree o immobili ad uso non residenziale da poter valorizzare attraverso un bando pubblico per la messa a reddito. E’ quanto suggerisce il presidente della commissione Giovani Claudio Cecere, anche alla luce delle difficoltà registrate finora per la vendita del patrimonio comunale: nelle more delle alienazioni si potrebbe almeno puntare ad una rendita che avrebbe indubbi vantaggi per le casse comunali.
Delle dieci Municipalità, l’unica intervenuta è la Prima – un fatto stigmatizzato dalla commissione – rappresentata dall’assessore ai Fondi Comunitari Alessandro Librino, che ha ricordato le poche sedi comunali abbandonate sul suo territorio, tra queste Villa Ebe, che piuttosto che essere venduta potrebbe fruttare moltissimo con gli opportuni investimenti. Ci sono poi altri siti, come la casina pompeiana o la cassa armonica della Villa Comunale, che pure potrebbero offrire un’ottima rendita se inserite tra le location per i matrimoni civili.
Il consigliere Arienzo (Partito Democratico) ha evidenziato quanto gli scarsi risultati ottenuti finora dalla alienazione del patrimonio comunale impongano una riflessione approfondita su una diversa redditualità, non solo dei beni abbandonati ma anche di quelli poco sfruttati, come ad esempio Castel dell’Ovo, dove si potrebbe prevedere – in linea con quanto avviene in tutti i siti culturali europei – una quota minima di accesso da destinare in parte alle casse comunali, in parte alla tutela del bene. Proprio su quest’ultimo tema la Commissione tornerà a riunirsi con i rappresentanti dei servizi.