Gennaro Mazzarella, boss dell’omonimo clan camorristico, è stato arrestato. L’uomo di 52 anni è soprannominato ‘bomba a mano’ ed è figlio di Vincenzo Mazzarella, conosciuto come “o’ vichingo” nonché cugino del defunto boss Ciro Mazzarella, noto come “o’ scellone”.
Camorra, arrestato il boss Gennaro Mazzarella
Il clan Mazzarella torna sotto i riflettori della giustizia con l’arresto del boss Gennaro Mazzarella, 52 anni, soprannominato “bomba a mano”. È figlio di Vincenzo Mazzarella, conosciuto come “o’ vichingo”, e cugino del defunto boss Ciro Mazzarella, noto come “o’ scellone”.
Insieme a lui sono stati arrestati anche Salvatore “Tororiello” Barile, 40 anni, e Gustavo Alek Noviello, 33 anni, entrambi considerati figure di spicco del clan. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i tre, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini sono state avviate a seguito dell’aggressione subita dal proprietario di un bar situato nel porto di Napoli. L’imprenditore è stato brutalmente picchiato, anche con colpi di casco, per aver osato interrompere il pagamento di una rata mensile al clan. Questo gesto ha scatenato la furia dei malviventi, determinati a ripristinare il loro controllo sul territorio.
Aggredito il titolare di un bar
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha rivelato come il clan Mazzarella eserciti un controllo opprimente sul racket nel porto di Napoli, estendendo la sua influenza anche nei comuni di San Giorgio a Cremano e Portici. Un’egemonia criminale che emerge chiaramente da una conversazione intercettata durante le indagini, offrendo un quadro inquietante del potere mafioso.
L’arresto di Gennaro Mazzarella, un esponente di spicco del clan, segna un significativo colpo per l’organizzazione criminale. La sua posizione di rilievo all’interno della famiglia mafiosa, essendo figlio di un boss e cugino del leader storico, lo rende una figura centrale nel sistema di controllo del territorio.
L’operazione condotta dai carabinieri di Torre del Greco dimostra l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata. Questo sforzo è volto a smantellare le strutture mafiose e a ripristinare la legalità nei territori oppressi dalla presenza opprimente dei clan.