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Arresti Casamonica, cronisti minacciati con bastoni: la denuncia

Un momento della maxi operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma contro il 'clan Casamonica', con un bilancio di 31 arrestati e 6 ricercati, 17 luglio 2018. I carabinieri hanno eseguito le misure cautelari tra Roma e le provincie di Reggio Calabria e Cosenza. L'accusa è aver costituito un'organizzazione dedita a traffico di droga, estorsione e usura commessi con l'aggravante del metodo mafioso. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei giornalisti e Usigrai esprimono “vicinanza e solidarietà ai colleghi di Repubblica e del Tg2 aggrediti questa mattina a Roma dai familiari dei Casamonica dopo gli arresti in cui, per la prima volta, viene contestata al clan l’associazione mafiosa”.

Casamonica, minacciati cronisti al momento del blitz

“I parenti degli arrestati si sono scagliati con i bastoni contro i giornalisti Floriana Bulfon di Repubblica e Piergiorgio Giacovazzo del Tg2, ‘colpevoli’ di essersi recati dove sono stati effettuati gli arresti per svolgere il loro lavoro. Una reazione inaccettabile”, commentano i rappresentanti dei giornalisti.

“Chiunque colpisca un giornalista – concludono Fnsi, Odg e Usigrai – colpisce il diritto dei cittadini ad essere informati e dunque uno dei pilastri della democrazia. La reazione scomposta dei familiari degli arrestati testimonia quanto il lavoro dei cronisti dia fastidio a chi vorrebbe coltivare nell’oscurità i propri loschi affari”.

“L’aggressione nei confronti dei colleghi del Tg2 e di Repubblica rappresenta l’ennesimo, inaccettabile atto di violenza nei confronti di chi esercita il diritto di cronaca, pilastro di una società libera e democratica – commentano la presidente Rai Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo – L’Azienda esprime la sua piena solidarietà e vicinanza ai colleghi aggrediti e ribadisce, ancora una volta, che nessuna intimidazione potrà in nessun modo fermare il racconto della realtà che il Servizio pubblico offre ogni giorno a milioni di italiani”.

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