Arzano: il comandante Chiariello sotto scorta dopo le minacce
“Il rosario è il gesto carino di un amico, non credo proprio che mi avrebbero fatto morire oggi. E se anche ne avessero avuta l’intenzione, provo ad essere più forte. Sono sotto scorta, è il prezzo tra virgolette che pago per il mio lavoro contro i clan” racconta Chiariello al quotidiano.
“Mi rendo conto ma il territorio dove opero è difficile ed io non ho fatto sconti a nessuno, sin dall’inizio della mia attività. Sia a Frattamaggiore che qui ad Arzano. Ho sempre denunciato e affrontato le situazioni di illegalità, sapendo che avrei perduto la tranquillità anche familiare. Ma non mi sono fatto spaventare“.
“Ho fatto abbattere le case dei boss”
“Sono entrato nelle case abusive dei boss, le ho fatte demolire. Ho fatto abbattere i cancelli che proteggevano quegli appartamenti da ingressi “indesiderati”. Adesso ci sono altre 72 case nel mirino e chi ci abita ha pensato di dissuadermi dal fare il mio lavoro. Il rione 167 è stato spesso teatro dei nostri interventi, continueremo. Con il sostegno della magistratura, in questo territorio ci sono tante indagini in corso, a partire dalle bombe fatte esplodere recentemente nel territorio di Frattamaggiore“.