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Attacco al governatore della Regione Vincenzo De Luca: “Vada in pensione sul mare di Salerno”

L’ex presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola ha lanciato un attacco contro il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca: “Vada in pensione sul mare di Salerno”. Trenta persone questa mattina, giovedì 17 ottobre, si sono radunate davanti alla sede della Regione a Santa Luca con un messaggio provocatorio sulle magliette.

Attacco a Vincenzo De Luca: “Vada in pensione sul mare di Salerno”

“Sbarazziamoci di Vincenzo De Luca in Campania”. È questo il messaggio sulle magliette di circa trenta persone che stamattina si sono radunate davanti alla sede della Regione, a Santa Lucia. La frase “C’eravamo tanto amati” potrebbe ben descrivere il legame tra De Luca e Ciro Fiola, promotore dell’iniziativa. I due hanno collaborato per lungo tempo, con Fiola che ha sostenuto in modo attivo la rielezione del governatore nel 2020. Addirittura, la figlia di Fiola, Bruna, fa parte della maggioranza che supporta De Luca nel Consiglio regionale, sedendo tra i banchi del Partito Democratico.

Tuttavia, questo sodalizio si è interrotto alcuni mesi fa, spingendo Fiola, attuale presidente nazionale dell’Aicast (Associazione Industria, Commercio, Artigianato e Turismo), a fondare il comitato “Liberiamo la Campania da Vincenzo De Luca”. “Il presidente deve rendersi conto che il suo tempo è finito”, ha dichiarato Fiola. “Non solo vogliamo impedirgli di candidarsi per un terzo mandato, ma chiediamo che si dimetta un anno prima delle elezioni. Così avrà più tranquillità per godersi la pensione sul mare di Salerno. Ci ha traditi su tutto. Prometteva ‘Mai più ultimi’, ma siamo ultimi in ogni settore.”

Le critiche

Fiola ha poi approfondito le sue critiche: “Come si può affermare che la Sanità campana funzioni? All’ospedale Pascale, ad esempio, da otto anni manca un primario di senologia. E i Covid Center? A cosa sono serviti e quante persone hanno realmente curato? E non parliamo delle imprese. Mentre il Veneto ha stanziato 100 milioni di euro, qui le aziende hanno ricevuto solo 1.200 euro, abbiamo creduto in lui, lo abbiamo sostenuto anche per rispetto al partito, ma non ha mantenuto nulla di quanto promesso. Basta.”

La rottura tra Fiola e De Luca

Ma cosa ha causato la rottura tra Fiola e De Luca? La frattura risale all’estate scorsa, quando la Regione ha interrotto il processo di rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio, di cui Fiola era in corsa per la rielezione. Questa decisione ha portato al commissariamento dell’Ente. Secondo la Regione, vi sarebbero state irregolarità nelle procedure di accreditamento delle associazioni di categoria, con controlli più rigidi sugli oppositori di Fiola e più leggeri sui suoi sostenitori.

Questa ricostruzione ha scatenato l’ira di Fiola, che il 24 luglio ha annunciato di voler citare in giudizio De Luca. Tuttavia, Fiola precisa che il Comitato non è una ritorsione personale: “La Camera di commercio non c’entra nulla in questo. Quella domanda è in mano ai tribunali. Una sentenza ha già escluso sei associazioni che avevamo segnalato. Ci saranno altre sentenze e , alla fine, si individueranno anche le responsabilità penali. Il Comitato è una realtà politica, il nostro obiettivo è liberare la Campania da Vincenzo De Luca”.

Il gruppo ha in programma di organizzare eventi anche negli altri quattro capoluoghi della regione per raccogliere sostenitori. Alla domanda su chi potrebbe essere il successore di De Luca, Fiola ha risposto: “È stato cacciato dal Partito Democratico. Se si presenterà da solo, vedremo cosa dirà la gente. Saranno le forze politiche a decidere chi verrà dopo di lui, l’ importante è che non ci sia lui”.

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