NAPOLI. Una strage infinita. Una strage che, come certificano i dati dell’Inail dopo molti anni di discesa sono tornati ad aumentare in modo evidente.
Gli infortuni mortali dal 2000 al 2016 si erano dimezzati; nel 2017 e in questo scorcio di 2018 sono tornati a crescere. Nel 2017 le denunce all’Inail di «infortunio sul lavoro con esito mortale» sono state infatti 1029, undici in più rispetto all’anno precedente (+1,1%). Pesano, spiega l’Inail, un maggior numero di incidenti «plurimi», che hanno cioè causato la morte di almeno due lavoratori. Sono gli extracomunitari, con undici casi in più e 119 caduti, a pagare sul fronte delle morti del lavoro nel 2017 un prezzo relativamente più alto, mentre rimane invariato il numero dei casi mortali di infortunio per lavoratori italiani e comunitari.
Aumentano le morti sul lavoro
L’aumento delle morti sul lavoro è certificato dai dati Inail. Il bilancio 2017 è ancora provvisorio, e lo sarà fino alla relazione annuale di luglio – va registrato un calo delle denunce di infortunio, 635.433 (lo 0,2% in meno sul 2016, merito largamente del miglioramento registrato in agricoltura). Però gli infortuni non mortali aumentano nettamente nelle Regioni economicamente più forti, come al Nord, dove spiccano i casi di Lombardia (+1708 denunce) ed Emilia Romagna (+1177).
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