Emergono altri dettagli sulla tragedia avvenuta ad Acerra dove una bambina di 9 mesi è morta nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio: il pitbull che l’ha aggredita era privo di microchip. Insieme all’altro cane della famiglia è stato trasferito al canile di Frattaminore, in convenzione con l’Asl Napoli 2. È stata disposta un’autopsia sulla bambina per determinare le cause del decesso mentre il padre sarà sottoposto ai test tossicologici.
Giulia morta ad Acerra, il pitbull era privo di microchip
Il pitbull che ha attaccato la bimba di 9 mesi, deceduta nella sua abitazione ad Acerra nella notte tra sabato e domenica scorsi, non era dotato di microchip, un requisito obbligatorio per legge. Questa informazione è stata confermata a Fanpage.it da fonti ufficiali dell’Asl Napoli 2 Nord. Il cane, di sesso maschile e di taglia media, non era quindi registrato. Questa mattina, la Polizia di Stato si occuperà di ottenere dal padre la dichiarazione che attesti la proprietà del cane. L’altro animale della famiglia, una femmina meticcia di piccola taglia, era invece in regola con il microchip, fondamentale per raccogliere tutte le informazioni sanitarie e sui vaccini necessari per la gestione veterinaria degli animali.
I due cani della famiglia sono stati trasferiti al canile di Frattaminore
Secondo quanto riportato da Fanpage.it, entrambi i cani sono stati portati al canile convenzionato dell’Asl Napoli 2 Nord, situato a Frattaminore, in provincia di Napoli. Questa struttura è utilizzata dall’Asl per gestire situazioni simili. Gli animali sono stati rimossi dalla custodia del loro proprietario e sono ora sotto la supervisione dei veterinari dell’Asl. Attualmente si trovano in custodia. Ieri sera, è stato effettuato un esame delle feci per verificare la presenza di eventuali residui di parti organiche.
Attualmente non è chiaro quale sarà il futuro del pitbull. Potrebbe essere avviato a un programma di rieducazione, come è accaduto lo scorso anno per i due pitbull coinvolti nella tragica morte di un bambino di 13 mesi a Eboli, oppure potrebbe essere abbattuto. La decisione finale spetterà alla magistratura, che la prenderà considerando vari fattori, tra cui il carattere del cane, l’educazione ricevuta e il livello di aggressività. Ieri, i responsabili dell’Asl Veterinaria, che hanno preso in custodia gli animali, hanno osservato che, a una prima analisi, la cagnolina appariva spaventata, mentre il pitbull sembrava calmo. È importante notare anche un’altra circostanza: lo scorso anno, il pitbull sarebbe stato coinvolto in un’altra aggressione, durante la quale avrebbe attaccato e ucciso un cagnolino che stava passeggiando con una dog sitter nel parco. Questa informazione è emersa ieri grazie alle testimonianze dei residenti, raccolte da Fanpage.it.
Tuttavia, la segnalazione non sarebbe stata ricevuta in precedenza dall’Asl Veterinaria. Attualmente, i due animali sono sotto costante osservazione da parte degli esperti dell’Asl.
L’autopsia sul corpicino della bambina
Sulla questione è in corso un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Nola, che ha delegato le indagini alla Polizia di Stato. L’autopsia sul corpo della bimba di 9 mesi è stata ordinata, e si dovrà attendere l’esito dell’esame necroscopico per chiarire con precisione le ragioni della sua morte. Al momento, la teoria più accreditata, secondo una prima analisi medica esterna, è che la bambina sia deceduta a causa delle ferite inflitte dai morsi al cranio e agli arti. Tuttavia, in passato, sono state segnalate anche aggressioni di tipo secondario da parte di cani di razza pitbull, avvenute dopo il decesso.
Attualmente ci troviamo ancora nel campo delle ipotesi, come già sottolineato, e solo i risultati degli esami clinici potranno fornire ulteriori informazioni utili a chiarire quanto accaduto. È importante ribadire che l’ipotesi più accreditata è che la piccola sia purtroppo deceduta a causa dei morsi.
A lanciare l’allerta è stato proprio il padre della bambina, che nella tarda serata di sabato l’ha portata quasi priva di sensi al Pronto Soccorso della clinica Villa dei Fiori, situata a poche centinaia di metri dalla loro abitazione. Inizialmente, il genitore ha riferito ai medici che la figlia era stata aggredita da un cane randagio. Tuttavia, successivamente, durante l’intervento della Polizia di Stato, ha confessato che la bimba era stata morsa dal pitbull di famiglia.
I test tossicologici
Il padre, che lavora come barman e si trovava a casa da solo con la figlia mentre la madre era impegnata in pizzeria, ha raccontato che entrambi stavano dormendo quando è avvenuta l’aggressione. Si sarebbe svegliato di soprassalto e ha trovato la piccola in una pozza di sangue. Da quel momento, è iniziata una corsa disperata verso l’ospedale. Nel frattempo, ieri la polizia ha sequestrato l’appartamento per effettuare i rilievi necessari. Nella mattinata di ieri, il padre è stato sottoposto a test tossicologici.