SANT’ANTIMO. Il 25 giugno in Prefettura il Sindaco Aurelio Russo ha partecipato alla Conferenza di servizi dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Il 26 giugno il Primo cittadino ha controfirmato la consegna definitiva al Comune di Sant’Antimo di 25 unità immobiliari, da parte della stessa Agenzia. Il 27 giugno, in Giunta, è stata approvata la relativa delibera.
Ieri 3 luglio, in Prefettura, il Sindaco ha manifestato l’interesse per acquisire al patrimonio comunale altri 51 immobili liberi tra case, villette, attività commerciali e terreni, requisiti alla criminalità organizzata, che verranno utilizzati dall’Amministrazione locale per scopi sociali e istituzionali.
“L’esproprio democratico” a Sant’Antimo
Il Sindaco lo ha definito un “esproprio democratico”. Appartamenti, locali commerciali, villette sottratti dallo Stato (serve precisarlo?) e restituiti allo Stato, attraverso un’efficace collaborazione inter-istituzionale tra Prefettura, Anbsc, Comuni ed Enti pubblici.
I nostri beni confiscati saranno messi a disposizione di cittadini, associazioni e cooperative sociali attraverso bandi pubblici a garanzia di un’assegnazione equa.
Le case saranno offerte a prezzi competitivi, già definiti dal Consiglio comunale, mentre le attività commerciali costituiranno un nuovo fattore di sviluppo, creando kreddito ed occupazione per i nostri giovani.
“Un forte e crescente senso di riscatto definisce l’azione di questa Amministrazione. Non si tratta semplicemente di un recupero in termini valoriali, ma della profonda convinzione che si può ottenere dal riutilizzo dei beni sottratti alla camorra un incremento dell’economia legale. Restituire alla collettività i beni sottratti alla criminalità rappresenta l’emblema tangibile della presenza dello Stato sul territorio e significa affermare in modo concreto e visibile il principio di legalità”, afferma il primo cittadino.