NAPOLI. Con l’assessore Panini e la dirigente del servizio Bilancio Claudia Gargiulo, la commissione Bilancio presieduta da Manuela Mirra ha oggi cominciato l’esame della sentenza delle sezioni riunite della Corte dei Conti e delle conseguenze sul bilancio comunale.
Bilancio, la discussione in commissione
La commissione ha cominciato la discussione in assenza di alcuni documenti essenziali per il suo svolgimento, e in primo luogo del ricorso presentato dal Comune contro la delibera della Corte regionale dell’ottobre 2017, documento che, ha assicurato l’assessore Panini, potrà essere consultato previa richiesta di accesso agli atti.
Due sono gli assi portanti del ricorso presentato dal Comune di Napoli alle sezioni riunite della Corte dei Conti, e puntano a ridiscutere le censure poste alla elusione del Patto di Stabilità per il 2014 (era stata contestato l’illegittimo accertamento dei crediti per i dividendi dell’ABC) e l’elusione del saldo di finanza pubblica per il 2016 (per il ritardato riconoscimento dei debiti fuori bilancio, in particolare relativi alla sentenza esecutiva del CR8 per la ricostruzione post-terremoto).
Allo stato, non essendo ancora note le motivazioni, attese entro due o tre settimane, il Comune può solo prendere atto che è stato accolto il ricorso relativo al 2014, e respinto quello del 2016. Tuttavia, ha spiegato Claudia Gargiulo, la traduzione in termini finanziari della decisione della Corte è ancora difficile da quantificare. La situazione è particolarmente complessa perché oltre all’entità economica, la sezione regionale della Corte dei Conti aveva rilevato l’illegittima iscrizione dei debiti stessi in relazione agli anni di competenza e, riguardo al debito per il Commissariato Rifiuti, non è stato tenuto conto che le somme necessarie erano state comunque coperte con i residui del 2008 e 2009.
I commenti
Per l’assessore Panini, è importante chiarire che il Comune non condivide la decisione della Corte dei Conti, decisione peraltro inappellabile; il rischio è che, se il Governo non dovesse accollarsi il 77% del debito Cr8 e se non dovesse intervenire un provvedimento legislativo ad hoc per cancellare la sanzione comminata al Comune, che nella peggiore delle ipotesi ammonterebbe a 114 milioni di euro, il Comune stesso si troverebbe a pagare due volte il debito con il Cr8, con conseguenze devastanti sul bilancio stesso ma soprattutto sulla pelle dei cittadini: con un bilancio composto prevalentemente da spese fisse, verrebbero penalizzati in primo luogo il welfare, l’istruzione, la cultura ed i trasferimenti alle partecipate. Rispondendo poi ad alcune domande ed osservazioni dei consiglieri, nelle conclusioni l’assessore Panini ha chiarito che agli altri rilievi sollevati dalla sezione regionale della Corte dei Conti, il Comune ha risposto inserendo nel recente aggiornamento del Piano di Riequilibrio gli opportuni correttivi, e che, in ogni caso, l’importo sia del debito da pagare con il Cr8 che della sanzione comminata dalla Corte dei Conti, troveranno copertura nel previsionale pluriennale con riferimento al 2019 e 2020.
Nell’incertezza delle soluzioni tecniche possibili in attesa delle motivazioni, non vanno cancellate le responsabilità politiche che hanno determinato la situazione attuale, ha detto David Lebro de La Città, e vanno chiarite, da parte della Giunta, le decisioni da intraprendere nel caso peggiore, se cioè venisse meno l’impegno del Governo uscente ad accollarsi parte del debito e non risultasse praticabile un’apposita norma per cancellare l’ammontare della sanzione, senza sottovalutare che per tempo sono state sollevate in Consiglio obiezioni sulla tenuta dei conti e anche sulla incostituzionalità di far gravare sulle generazioni future i debiti dell’amministrazioni; in ogni caso già il prossimo previsionale dovrà affrontare seri problemi, a partire dal finanziamento del contratto di Napoli Servizi.
Indipendentemente da come si risolverà il debito Cr8, molti ed ingenti sono i debiti fuori bilancio che di qui a poco matureranno, ha sostenuto Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle); nonostante in Consiglio sia stato più volte fatto rilevare l’illegittimo mancato riconoscimento dei debiti nel tempo giusto, la mancata costituzione del fondo rischi contenzioso (entrambi gli elementi sono stati oggetto dei rilievi della Corte dei Conti), e sollecitato il ricorso alla transazione all’epoca possibile con il Cr8, l’amministrazione ha perseverato nei suoi errori e tuttora si basa, per il riaccertamento straordinario, su una semplice stima dell’Avvocatura, senza avere una reale contezza dell’ammontare del contenzioso, in gran parte gravato dagli interessi da pagare alle banche. Serve un’assunzione di responsabilità della Giunta e dell’intero Consiglio Comunale per valutare la soluzione migliore, nell’interesse dei cittadini napoletani.
È indiscutibile il danno che un eventuale dissesto arrecherebbe all’intera città, per Stefano Buono (Verdi – Sfasteriati), al di là delle preoccupazioni condivise su ulteriori debiti che dovessero emergere, e delle spiegazioni tecniche, che ci sono, ad esempio, per la mancata transazione nel caso del Cr8, la necessità è quella di portare a buon fine la trattativa con il Governo e garantire i servizi alla città.
Per Domenico Palmieri (Napoli Popolare), un rapporto di lealtà e di reciproco rispetto istituzionale tra Giunta e Consiglio impone che l’amministrazione chiarisca al più presto i tempi entro i quali metterà a disposizione del Consiglio i documenti necessari per l’approvazione del bilancio di previsione, la cui scadenza è fissata al 31 marzo.