Si terranno sabato a mezzogiorno i funerali della piccola Lavinia Trematerra, la bimba di soli 7 anni morta schiacciata da una statua in Germania, a Monaco di Baviera. La salma della bambina rientrerà in Italia venerdì pomeriggio. A renderlo noto è il papà in una lunga intervista al quotidiano Il Mattino.
Bimba morta in Germania, sabato i funerali di Lavinia Trematerra
Napoli in lutto per la scomparsa della piccola Lavinia Trematerra, morta a 7 anni schiacciata da una statua mentre era in vacanza a Monaco di Baviera, in Germania, con i genitori. I funerali della bambina si terranno sabato mattina, nella Parrocchia di San Vincenzo Pallotti, anche detta “dei Pallottini”, che si trova tra la fine di Corso Europa e l’inizio di via Alessandro Manzoni, a cavallo dei quartieri Vomero e Posillipo.
La bimba frequentava, infatti, la scuola Belforte, che si trova proprio di fronte. Il feretro arriverà in chiesa alle ore 11,00, ma la funzione religiosa partirà alle ore 12,00. L’arrivo del corpo della piccola a Napoli è previsto per la giornata di domani. Ieri sono iniziate le operazioni di rientro della salma, al termine delle procedure burocratiche.
L’inchiesta
Nei giorni precedenti si è svolta l’autopsia sul corpicino della bimba, che dovrebbe chiarire definitivamente le cause del decesso. Intanto, la Procura tedesca ha avviato indagini sul crollo della statua che si trovava all’interno del giardino dell’hotel a 4 stelle dove risiedeva la famiglia.
Il perito tecnico dovrà appurare se la statua avesse il giusto ancoraggio a terra e se ci siano state delle mancanze da parte della struttura ricettiva. Al vaglio anche i tempi dei soccorsi da parte del personale sanitario.
Il racconto del padre
Ai microfoni de Il Mattino, il padre della piccola Lavinia ha spiegato: “Non c’era neanche un cartello per avvertire di non avvicinarsi troppo indicando una situazione di pericolo. La statua era lì, senza alcuna protezione, nel bel mezzo di un giardino frequentato da tutti gli ospiti dell’hotel. Lo sguardo di mia figlia, che mi chiedeva aiuto, non lo dimenticherò mai più. L’ho tenuta in braccio, impotente, fino all’arrivo dell’ambulanza” ha raccontato.
Polemica anche sui ritardi dei soccorsi: “Sono arrivati nel giro di una decina di minuti. Sì, hanno fatto presto: il tempo però l’hanno perso dopo. Mi spiego meglio: è vero che l’ambulanza è arrivata in una manciata di minuti, ma poi – con Lavinia a bordo – è rimasta ferma almeno mezz’ora davanti all’albergo prima, finalmente, di partire. Mi hanno spiegato che aspettavano indicazioni su dove portarla, quale fosse un pronto soccorso disponibile e ci sono voluti trenta minuti prima che la centrale operativa di Monaco di Baviera desse indicazioni sul da farsi. Da noi funziona che se chiami il 118, il paziente in codice rosso viene trasportato nell’ospedale più vicino senza perdere neanche un minuto”.