Samuele giù dal balcone a Napoli, il racconto di un vicino di Mariano
Antonio, nome di fantasia, pensa e ripensa alle parole che Mariano gli ha urlato contro 2 anni fa. Il conoscente del 38enne aveva una bottega in zona accanto a quella dei parenti della famiglia Gargiulo.
Conosce bene anche l’omicida del bambino “Come tutti nel quartiere lo vedevo ogni giorno. Era un ragazzo molto noto. Un tipo strano? Decisamente, ma eravamo abituati a vederlo così. Ormai neanche ci facevamo troppo caso”, era normale. Lavorava nelle case, aiutava come poteva per guadagnare qualcosa e alla fine si era conquistato la fiducia di tutti, senza nessuna riserva. Ma poi ci sono le parole che mi disse quel giorno… ricordo che aveva una sguardo stravolto. ‘’Che c’è?’’ Gli chiesi preoccupato.
‘’ Ti senti bene? Posso fare qualcosa?’’ Mi guardò fisso e mi disse : ‘’Io ho il diavolo dentro’’ con uno sguardo allucinato. Sul momento pensai ad una stranezza, una delle sue tante stravaganze se vogliamo chiamarle così. Ma ripensare a quelle parole mi logora e ovviamente ci penso da quando ho saputo che è stato lui a gettare il bambino giù. Il diavolo… ecco a cosa penso quando penso a lui”.
FONTE: IL CORRIERE DELLA SERA