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Napoli, blitz della polizia penitenziaria nel centro penitenziario di Secondigliano: 18 cellulari scovati nella sezione alta sicurezza

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Blitz della Polizia Penitenziaria il 29 gennaio al Centro Penitenziario di Secondigliano. Sono stati sequestrati 18 cellulari, tra cui smartphone e micro-telefonini, con cavetti e sim card. La notizia è stata diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Napoli, blitz della polizia penitenziaria nel centro penitenziario di Secondigliano

Blitz della Polizia Penitenziaria, mercoledì 29 gennaio, al Centro Penitenziario di Secondigliano: sequestrati 18 cellulari tra smartphone e micro-telefonini con cavetti per ricarica e sim card. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce dei dirigenti Raffaele Munno, Carmine Evangelista e Donato Vaia. “L’operazione dei Baschi Azzurri e coordinata dal I° Dirigente di Polizia Penitenziaria Gian Luca Colella, è stata eseguita con precisione e intuito investigativo, a conferma dell’efficacia del personale in servizio nell’istituto di Secondigliano uno dei più rilevanti in campo nazionale”, proseguono.

I sindacalisti del SAPPE

“L’operazione ha riguardato il Reparto Detentivo ad Alta Sicurezza S2 “Ionio” ed ha portato alla scoperta di n.18 telefoni cellulari (sequestrati e messi a disposizione della A.G. con relativa denuncia contro ignoti). Abilmente occultati in un nascondigli in ambienti comuni ed estremamente ben mimetizzati. A dimostrazione dell’abilità con cui alcuni detenuti cercano di eludere i controlli, perfettamente funzionanti per eventuali comunicazioni non autorizzate con l’esterno”.

“Il successo delle operazioni condotte al CP di Secondigliano”, concludono i sindcalisti del SAPPE, “conferma il valore del lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, il cui acume investigativo e professionalità sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema. Il SAPPE esprime apprezzamento per l’impegno e la professionalità dimostrata dagli uomini in servizio. Sottolineando l’importanza di dotare le carceri di strumenti sempre più efficaci per contrastare il fenomeno delle comunicazioni illecite”.

“L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. E ricorda che non è la prima volta che il SAPPE chiede nuovi provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. “Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Le vie d’ingresso diventano molteplici. La cosa grave è che denunciamo queste cose ormai da 10 anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa”, aggiunge il leader del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria.

“Le donne e gli uomini del Corpo sono quotidianamente impegnati nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E nonostante la recente previsione di reato, nel Codice penale, per ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri. Con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi.”

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