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Bomba esplosa sotto l’auto di un finanziere, l’ex moglie: “Deve pagare con le buone o le cattive”

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L'ex moglie arrestata

Bomba esplosa sotto l’auto di un finanziere a Bacoli, l’ex moglie arrestata nei giorni scorsi ha ordinato: “Deve pagare con le buone o le cattive”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. L’ordine all’esecutore dell’attentato «Bisogna ridurlo a più miti consigli».

Bomba esplosa sotto l’auto di un finanziere, l’ordine dell’ex moglie

Un episodio inquietante è emerso dall’inchiesta sull’attentato che ha colpito Gabriele Agostini, maggiore della Guardia di Finanza di Napoli. L’ordine all’esecutore dell’attentato è stato chiaro: “Bisogna ridurlo a più miti consigli”. Viviana Pagliarone, ex moglie di Agostini, avrebbe cercato di far assassinare il padre di suo figlio a causa delle denunce presentate durante la separazione.

Rivolgendosi al 51enne Franco Di Pierno, un avvocato conosciuto nello studio legale in cui la 39enne, originaria di Roma, lavorava, la Pagliarone gli avrebbe fornito anche foto del suo ex marito e dell’auto che sarebbe stata fatta esplodere nei pressi della casa della vittima , in via Bellavista, a Bacoli.

L’omicidio su commissione

L’omicidio era stato commissionato dopo accese controversie relative all’affidamento del figlio di due anni. Agostini aveva visto il bambino per l’ultima volta due giorni prima del tentato omicidio, presso la casa dei suoceri a San Vito Chietino. Iscritta al foro di Foggia, la Pagliarone si spostava frequentemente tra lo studio legale e la provincia di Chieti, dove viveva dopo la fine della sua relazione. Nell’ufficio dell’avvocato foggiano, la Pagliarone avrebbe chiesto a Di Pierno di intervenire “con le buone o con le cattive”. “Lei cercava di impedirmi di vedere il bambino”, aveva dichiarato Agostini il giorno dopo il tentato omicidio, da cui era scampato.

La bomba

Per realizzare l’omicidio, un ordigno esplosivo contenente un chilogrammo di esplosivo era stato collocato nel vano della ruota di scorta della Lancia Delta di Agostini. Le indagini, che hanno portato all’arresto della Pagliarone e di tre complici, hanno rivelato che il 46enne imprenditore vinicolo Ciro Salvatore Caliendo aveva confezionato la bomba e fornito a Di Pierno il telecomando per la detonazione. L’esplosione è stata così potente che un pezzo del vano della ruota, pesante oltre mezzo chilogrammo, è stato rinvenuto a 65 metri di distanza dalla vettura.

Caliendo è attualmente indagato anche per omicidio volontario in relazione alla morte della moglie, Lucia Salcone, avvenuto in un incidente stradale il 27 settembre a San Severo. Per Di Pierno, arrestato un anno fa come esecutore materiale del tentato omicidio di Agostini, il pubblico ministero ha richiesto una condanna a dieci anni di carcere durante l’ultima udienza del processo presso il Tribunale di Napoli.

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