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Nicola Liguori bruciato vivo mentre era al telefono con la fidanzata a Frattamaggiore: condannato all’ergastolo Pasquale Pezzella

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Nicola Liguori bruciato vivo mentre era al telefono con la fidanzata a Frattamaggiore: condannato all’ergastolo Pasquale Pezzella.  Le ustioni di terzo e quarto grado che riportò su gran parte del corpo gli causarono dieci mesi di sofferenza, prima di portarlo alla morte.

Bruciato vivo a Frattamaggiore: ergastolo per Pasquale Pezzella

Condanna all’ergastolo per Pasquale Pezzella, il 39enne di Frattamaggiore che il 3 luglio 2022 ha bruciato vivo Nicola Liguori, 36 anni, mentre quest’ultimo era seduto su una panchina e stava parlando al telefono con la sua fidanzata.

Nicola fu cosparso di benzina e dato alle fiamme durante una videochiamata con la compagna. Le ustioni di terzo e quarto grado che riportò su gran parte del corpo gli causarono dieci mesi di sofferenza, prima di portarlo alla morte. Per questo omicidio, i giudici della terza sezione della Corte d’Assise di Napoli hanno inflitto a Pasquale Pezzella la pena dell’ergastolo.

Gli avvocati di Pezzella hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Appello. Era stato Liguori a pronunciare il nome “Pasquale” alla famiglia, prima di perdere conoscenza. Pezzella è stato arrestato quattro giorni dopo l’incidente e trasferito nel carcere di Poggioreale. Mentre si trovava in ospedale, la famiglia della vittima ha ricevuto una telefonata da Claudio Pezzella, il padre dell’assassino.

L’uomo, considerato un esponente di spicco delle organizzazioni camorristiche locali e fratello di un boss condannato all’ergastolo, avrebbe contattato la casa dei Liguori. Secondo quanto riportato da Biagio Liguori, il fratello del giovane ancora in gravi condizioni, il padre di Pezzella avrebbe chiesto di non avvisare le forze dell’ordine e avrebbe anche proposto un compenso per le spese mediche.

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